Cento “super ricchi” hanno lanciato un messaggio al mondo: tassateci, fateci pagare più tasse.
Si tratta di milionari e miliardari nord americani, britannici e europei che propongono di aumentare la tassazione sulla loro ricchezza e combattere così la pandemia e ridurre il divario con i poveri. Nello specifico l’appello è stato lanciato cinquantanove americani, venti britannici, nove tedeschi, cinque canadesi, tre danesi, tra cui uno di origine iraniana, due austriaci, tre olandesi e un norvegese.
Il recente report della no-profit Oxfam ha evidenziato come i dieci uomini più ricchi al mondo abbiano raddoppiato le loro fortune di 1.500 miliardi in questi due anni di pandemia. Quindi: “Tassate noi ricchi, tassateci ora”, chiedono i super ricchi.
Portabandiera di questo esclusivo club di “102 milionari patrioti” è Abigail Disney, ereditiera dell’impero Disney, che ritiene sbagliato il modo in cui il sistema fiscale è concepito. Per lei, è fatto per favorire i più ricchi e danneggiare la classe operaia.
Nella lettera aperta intitolata “In Tax we trust” (che significa “Crediamo nelle tasse” e prende spunto dal motto americano “In God we trust”, cioè “Crediamo in Dio”, scrivono: “Sappiamo che l’attuale sistema di tassazione non è giusto. Molti di noi possono dirlo: mentre il mondo è andato incontro in questi due anni a una immensa sofferenza, noi abbiamo visto aumentare il nostro patrimonio, ma sono pochi tra noi quelli in grado di sostenere che paghiamo la nostra giusta parte di tasse”.
I grandi della terra
Nel documento si legge anche del fatto che tassare i ricchi potrebbe contribuire ad aumentare la fiducia che le persone ripongono nella politica. Il messaggio è diretto ai grandi della terra, che in questi giorni partecipano al meeting virtuale World Economic Forum di Davos.
“Non troverete risposte in un forum privato – hanno scritto – circondati da altri milionari e miliardari e dalle persone più potenti al mondo. Se fate attenzione, capirete di essere parte del problema. Davos non merita la fiducia del mondo”.
La tassa immaginata dal gruppo prevede un 2 per cento sui redditi che superano i 5 milioni, per salire al 3 su quelli oltre i 50 e arrivare al 5 per cento per i miliardari. In questo modo, si potrebbero raccogliere, a livello globale, più di 2.500 miliardi di dollari. Cifra che, dicono i “patrioti”, potrebbe togliere più di due miliardi di persone dalla povertà.