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    La famiglia della giornalista uccisa a Malta fa causa alla polizia

    I familiari di Daphne Caruana Galizia hanno citato in giudizio la polizia di Malta sostenendo che esiste un presunto conflitto di interessi che riguarda l'alto ufficiale incaricato di supervisionare le indagini

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 23 Nov. 2017 alle 13:10 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:05

    La famiglia di Daphne Caruana Galizia, la più nota giornalista investigativa maltese, morta il 16 ottobre nell’esplosione della sua automobile a Bidnija, ha fatto causa alla polizia per presunta mancata esecuzione di un’indagine imparziale.

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    La famiglia della giornalista ha citato in giudizio la polizia di Malta sostenendo che esiste un presunto conflitto di interessi che riguarda l’alto ufficiale incaricato di supervisionare le indagini, Silvio Valletta.

    Infatti, questo alto ufficiale è sposato con una ministra del governo maltese, di nome Jugone Caruana. La coppia in passato è stata al centro di un articolo di accuse da parte della giornalista morta, e proprio questo coinvolgimento comprometterebbe la trasparenza delle indagini.

    Caruana Galizia aveva seguito l’inchiesta internazionale sui MaltaFiles, secondo la quale la piccola isola del Mediterraneo era diventata un paradiso fiscale all’interno dell’Unione europea.

    Nel corso degli anni, Caruana era diventata una figura di riferimento del giornalismo investigativo maltese: tra le persone coinvolte nelle sue inchieste c’è anche l’attuale premier Muscat, presente negli articoli della giornalista fin da quando era all’opposizione, ma anche l’ex capo del partito nazionalista d’opposizione, Simon Busuttil.

    Caruana Galizia è stata inoltre la prima a diffondere la notizia del coinvolgimento nei Panama Papers di Konrad Mizzi e Keith Schembri, rispettivamente capo staff di Muscat e ministro dell’Energia e della Salute.

    Proprio in seguito alle sue rivelazioni sui Panama Papers, la giornalista aveva criticato le carenze del Consiglio direttivo della Financial Intelligence Analysis Unit (FIAU), di cui Silvio Valletta faceva parte.

    “Un’inchiesta per omicidio doveva essere condotta secondo standard e criteri che garantissero indipendenza e imparzialità”, sostengono le accuse dei familiari. “Non ci può essere un’analisi obiettiva delle prove a meno che le persone coinvolte nell’indagine siano completamente indipendenti da qualsiasi connessione che possa gettare un’ombra sulla loro obiettività e imparzialità”, proseguono.

    “Come persona politicamente esposta e precedentemente presa di mira dalla giornalista Caruana Galizia, SilvioValletta non può offrire questa garanzia”, si legge su Times of Malta.

    Pertanto, i legali della famiglia hanno chiesto al tribunale civile di fornire misure adeguate per garantire che il loro diritto fondamentale alla difesa venga tutelato, se necessario, dichiarando che il signor Valletta non partecipi più all’inchiesta e che le decisioni che ha preso fino a questo momento vengano esaminate da un altro alto ufficiale che possa prendere il suo posto.

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