Uno dei temi più ricorrenti di queste ultime settimane del 2016, almeno per quanto riguarda i media, è stato quello riguardante le cosiddette fake news, ovvero le notizie false, che sempre più spesso vengono diffuse sui social network e che secondo alcuni avrebbero addirittura contribuito all’elezione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Tra i nomi sotto accusa per la proliferazione di dicerie e calunnie spacciate per verità dimostrate c’è stato quello di Facebook, compagnia che tramite il suo creatore Mark Zuckerberg aveva finora sempre mantenuto una politica di neutralità rispetto ai contenuti, limitandosi a presentarsi come una piattaforma su cui condividerli.
Ora però anche Zuckerberg e la sua azienda sembrano aver cambiato idea, ed è notizia delle ultime ore che il social network stringerà un’alleanza con alcune piattaforme online di fact-checking, testate autorevoli e agenzie (nello specifico Snopes, FactCheck.org, Politifact, ABC News e Associated Press) che lavoreranno per rendere alcune notizie meno visibili e per segnalare quelle che sembrano notizie false in home page.
Nel caso una storia venga reputata falsa, Facebook potrà applicare etichette di avvertimento ed eventualmente rimandare a link che contestino quella versione dei fatti dimostrandoli falsi.
Ci sarà anche una nuova attenzione a monitorare i siti che ripetutamente diffondono notizie considerate false, e tramite gli algoritmi della società, a far sì che vengano mostrati meno nelle home page degli utenti.
Lo stesso Mark Zuckerberg ha annunciato questi aggiornamenti attraverso un post personale, in cui ha riflettuto ad alta voce sul ruolo della compagnia da lui fondata e sulla necessità di essere meno neutrale per sfavorire la proliferazione di false verità. Zuckerberg ha scritto: “Facebook è un nuovo tipo di piattaforma diversa da qualsiasi cosa sia venuta prima. Penso a Facebook come a una società nell’ambito della tecnologia, ma bisogna riconoscere che abbiamo una responsabilità più grande rispetto alla semplice offerta di una piattaforma su cui le notizie scorrono. Nonostante non scriviamo in prima persona le notizie, riconosciamo anche di essere più di un semplice distributore di notizie”.
Secondo un sondaggio, il 44 per cento degli adulti statunitensi hanno dichiarato di informarsi su Facebook, e i suoi 1,8 miliardi di utenti globali rendono l’impatto delle bufale condivise pericoloso, tanto che anche il presidente uscente degli Stati Uniti Barack Obama e la candidata alla presidenza Hillary Clinton hanno recentemente espresso la loro preoccupazione per la disinformazione presente sui social media.
Questo il post di Zuckerberg in cui ha annunciato le intenzioni della sua compagnia:
E qui un video di presentazione diffuso da Facebook sul funzionamento del nuovo sistema: