Il cosiddetto Muslim ban è l’ordine esecutivo emanato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump che vieta l’ingresso nel paese ai cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana. Questo significa che chi non ha la cittadinanza di quei paesi, ma ha comunque il loro timbro sul passaporto, può entrare negli Stati Uniti ma le forze dell’ordine dell’ufficio immigrazioni potrebbero fermarle e interrogarle.
Questo almeno è ciò che è capitato a Kjell Magne Bondevik, ex primo ministro norvegese, che ha denunciato il fatto di essere stato fermato all’aeroporto Dulles di Washington e interrogato per oltre un’ora her avere un visto risalente al 2014 per un viaggio compiuto in Iran. Il tutto, secondo quanto riferito da Bondevik, nonostante il suo sia un passaporto diplomatico e indichi chiaramente che in passato sia stato capo del governo norvegese.
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“Non c’era alcuna ragione di essere preoccupati di un capo del governo che era stato più volte in visita negli Stati Uniti ed è stato anche ospite alla Casa Bianca” ha dichiarato Bondevik alla tv norvegese.
Kjell Magne Bondevik, oggi 69enne, è stato primo ministro della Norvegia dal 1997 al 2000 prima e, successivamente, dal 2001 al 2005 con il Partito Cristiano-Popolare.