L’Europol ha messo in guardia su possibili attacchi dei miliziani del sedicente Stato islamico in Europa, una volta che l’Isis sarà sconfitto in Medio Oriente.
Secondo un rapporto rilasciato venerdì 2 dicembre dalla polizia europea, nei prossimi mesi un numero sempre maggiore di foreign fighters cercherà di tornare nel continente e alcuni saranno in grado di colpire con attentati.
Le tattiche possibili degli estremisti includono non solo autobombe, ma anche rapimenti per autofinanziarsi. Secondo il rapporto non sono probabili attacchi a infrastrutture critiche, come le centrali nucleari.
Il documento mette in guardia sulla possibilità che alcuni dei rifugiati siriani in Europa possano essere radicalizzati e reclutati nelle file dell’Isis.
La minaccia può arrivare da cellule organizzate dirette dai leader dell’Isis e da lupi solitari, che agiscono con armi rudimentali come coltelli o automobili.
La polizia europea è preoccupata che l’Isis riesca a esportare le tecniche utilizzate in Siria, con l’utilizzo di autobombe contro obiettivi facilmente attaccabili.
“Gli attacchi degli ultimi due anni in Francia e in Belgio mostrano come gli estremisti che agiscono nel nome dell’Isis siano in grado di mettere a segno attacchi complessi”, mette in guardia il rapporto.
A essere minacciate sono le nazioni che fanno parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti che combatte contro il sedicente Stato islamico in Iraq e Siria.
Secondo l’Europol la Libia potrebbe diventare un nuovo trampolino per l’Isis dopo la Siria per lanciare attacchi nell’Unione europea e nel nordafrica.
Nel 2015, riferisce il rapporto, grazie soprattutto alla cooperazione tra le polizie nazionali in Europa, sono stati arrestati 667 sospetti per attività jihadiste.
“L’attenzione deve essere alta. La minaccia terroristica potrà essere affrontata solo aumentando la collaborazione tra i vari paesi europei”, ha concluso il direttore di Europol Rob Wainwright.
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