L’11 febbraio, a due mesi esatti dall’attentato di Strasburgo, Europhonica riaccenderà i microfoni.
Dalla pagina Facebook, i ragazzi della radio, amici di Antonio Megalizzi, annunciano: “I nostri nuovi contenuti torneranno e per saperne di più è possibile consultare i canali social ufficiali e il sito europhonica.eu”.
Come redazione continueranno a fare quello che gli riesce meglio e in cui credono: raccontare l’Europa in nome dei principi che guidano fin dall’inizio il progetto, su tutti, la volontà di fare informazione con serietà, obiettività e curiosità.
Il mese appena trascorso non è stato facile per Europhonica e mai si potrà cancellare ma l’unica certezza che abbiamo è che vogliono “Portare avanti i sogni dei colleghi Antonio e Bartek, i sogni di tutti noi”.
Idee nuove con un mezzo intramontabile: la radio. Megalizzi era stato selezionato per formare la prima redazione europea universitaria totalmente on air. Una piattaforma di podcast multilingue, portata avanti da volontari potenzialmente proveniente da tutti i paesi europei. I colleghi hanno raccontato sui social: “Proprio quest’anno era diventato responsabile del progetto. Ma è stato sempre con noi fin dall’inizio”.
Voleva raccontare le differenze e le diversità nell’Europa della generazione Erasmus, ma un “signore” dell’odio e del terrore gli ha distrutto il microfono.
Antonio Megalizzi, il giornalista trentino di 28 anni morto nell’attentato di Strasburgo, era un sognatore. Stava mettendo tutte le sue energie nel progetto di un’emittente europea: Europhonica. Quando si tiene la plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, una volta al mese, Europhonica trasmette in diretta e Antonio era nella città francese proprio per registrare i più importanti interventi dell’emiciclo dal 10 al 13 dicembre 2018.
Per chiunque voglia contribuire al sogno di Antonio, la radio europea, ecco i contatti della redazione:
ufficiostampa.raduni@gmail.com
raduni.org
europhonica.eu