Il ministro tedesco dello Sviluppo ha dichiarato che l’Unione Europea dovrebbe nominare un singolo commissario incaricato di occuparsi della questione dei rifugiati e di altri temi umanitari, al quale potrebbe essere assegnato un budget di circa 10 miliardi di euro.
Gerd Mueller, titolare del dicastero dello Sviluppo tedesco, ha lanciato la proposta a margine del vertice umanitario mondiale di Istanbul (23-24 maggio 2016), ammettendo che la risposta dell’Ue alla crisi dei migranti è erratica e scoordinata, e che i meccanismi che sono stati adottati non funzionano.
La nomina di un apposito commissario potrebbe aiutare a ideare e perseguire una strategia comune. Infatti, sarebbe incaricato di dare seguito alle azioni e agli impegni presi dall’Ue, e in molti casi mai attuati, e amministrare i fondi raccolti durante le conferenze dei paesi membri.
Riguardo il budget da assegnare all’ufficio del commissario, Mueller ha chiarito che una ristrutturazione del bilancio dell’Ue consentirebbe di riallocarne il 10 per cento per lo scopo.
L’Europa sta effettivamente faticando a gestire in modo unitario la crisi dei migranti e si registrano tra i paesi membri posizioni molto distanti tra loro, con la Germania e la Francia disposte a ricollocamenti di massa di rifugiati dal Medio Oriente, e molti paesi dell’est che hanno adottato un atteggiamento di completa chiusura.
L’Italia e la Grecia, paesi di prima accoglienza, faticano a trovare il sostegno dei partner europei per gestire le rotte mediterranee e l’afflusso di migranti irregolari.
Intanto, i fondi promessi ai paesi di accoglienza nella regione mediorientale (dove i rifugiati sono ormai una fetta importante della popolazione) non sono stati erogati che in minima parte.
“Non possiamo passare da un vertice all’altro, facendo promesse e dichiarazioni a cui non teniamo fede”, ha detto Mueller.