Nella notte di sabato 17 settembre, una forte esplosione ha scosso il quartiere Chelsea di Manhattan, a New York, ferendo almeno 29 persone in quello che le autorità descrivono come un “atto criminale” intenzionale.
Secondo gli investigatori non ci sarebbero prove che ricolleghino l’esplosione ad un “atto di terrorismo”. In una conferenza stampa indetta tre ore dopo, il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha confermato questa ipotesi, ossia “l’atto intenzionale” ma senza alcuna connessione con “atti terroristici”.
Il primo cittadino di New York e altri funzionari hanno reso noto che gli investigatori avevano escluso una fuga di gas come causa della forte esplosione, ma non sono state fornite ulteriori informazioni.
L’esplosione è avvenuta intorno alle 20.30 di sera (ora locale). Numerosi testimoni hanno raccontato di aver sentito un forte boato.
“Alcuni quadri appesi sulla parete di casa sono caduti, la tenda della finestra ha iniziato a sventolare come se un forte vento si fosse alzato all’improvviso. Abbiamo sentito odore di fumo, mentre intorno all’area i vigili del fuoco intimivano alle persone di non avvicinarsi”, ha raccontato un testimone all’agenzia di stampa Reuters.
L’ordigno rudimentale era piazzato dentro un cestino dei rifiuti all’incrocio tra la 23esima strada e la Settima Avenue
Un secondo ordigno – una pentola a pressione con un cellulare e dei fili elettrici collegati – e’ stato ritrovato inesploso a quattro isolati di distanza. Il sindaco de Blasio ha precisato che l’intera area e’ stata posta in sicurezza.
Già nel 2013, in occasione dell’attentato alla maratona di Bosto, i due attentatori avevano utilizzato una pentola a pressione imbottita di esplosivo, poi fatta esplodere con l’inneso di dispositivi a tempo. In quell’attacco morirono tre persone, mentre 260 rimasero ferite.
Per il momento, le autorità non hanno fornito ulteriori dettagli sull’esplosione avvenuta nella notte a Chelsea, parlando solo di “atto intenzionale”.
Poche ore prima dell’esplosione di Manhattan, in New Jersey era esplosa un’altra bomba rudimentale piazzata dentro un tubo di metallo, ma per ora non si ipotizzano legami fra i due episodi.
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