Almeno tre persone sono morte e venti sono rimaste ferite in seguito all’esplosione di una bomba domenica 22 novembre a Tel Abyad, una città nel nord della Siria al confine con la Turchia controllata dalle milizie curde siriane dell’Ypg (Unità di protezione popolare).
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, è stata avvertita una forte esplosione quando una motocicletta è stata fatta saltare in aria nel centro della città.
Tel Abyad è nelle mani delle milizie curde siriane dell’Ypg da giugno del 2015, quando ne hanno ottenuto il controllo sconfiggendo i combattenti dell’Isis con il supporto dei raid aerei statunitensi.
Secondo quanto riferito da una fonte locale, il bersaglio dell’esplosione sarebbe stato proprio una postazione delle forze curde siriane.
Nonostante i curdi abbiano fermamente respinto i miliziani del sedicente Stato islamico nel corso degli ultimi mesi, i combattenti dell’Isis compiono continuamente nuovi attacchi nel tentativo di destabilizzare il potere delle forze curde.
La scorsa settimana, i miliziani dell’Isis hanno attaccato i curdi e una coalizione di alcune tribù nella città di Ain Issa, a sud della provincia di Raqqa, capitale de facto del sedicente Stato islamico in Siria.
Recentemente le milizie curde siriane dell’Ypg hanno stretto alleanze con diverse tribù locali al fine di costituire, grazie al coordinamento degli Stati Uniti, una nuova coalizione nata nell’ottobre del 2015 in grado di far arretrare i combattenti dell’Isis. La nuova coalizione ha preso il nome di Democratic Forces of Syria.
Leggi l'articolo originale su TPI.it