Un’esplosione nella provincia di Balkh, nel nord dell’Afghanistan, ha provocato mercoledì 12 ottobre almeno 14 vittime e 24 feriti, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters.
Il luogo si trova a circa 20 chilometri da Mazar-i-Sharif, la capitale della provincia di Balkh. In un primo momento l’agenzia Pajhwok Afghan News, citando una fonte governativa, aveva parlato di 6 morti e 36 feriti.
La deflagrazione si è verificata nei pressi di una moschea durante la cerimonia religiosa sciita dell’Ashura, nel mese sacro di Muhharam, un periodo di lutto per ricordare la morte del nipote del profeta Maometto, l’imam sciita Hussein.
La moschea è stata presa di mira nell’esplosione, secondo quanto ha detto Moneer Ahmad Farhad, portavoce del governatore provinciale. Per il momento non c’è stata nessuna rivendicazione.
Si è trattato del secondo attacco contro la minoranza sciita in meno di 24 ore in Afghanistan. Nella sera di martedì 11 ottobre un uomo armato ha ucciso almeno 18 persone e ne ha ferite 50 in una moschea nella capitale Kabul, secondo le stime delle Nazioni Unite.
L’attacco è stato rivendicato dallo Stato islamico, che ha dichiarato di essere responsabile anche dell’attacco contro una manifestazione a maggioranza sciita nel mese di luglio, dove sono rimaste uccise 84 persone.