Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno dato avvio a una due giorni di esercitazioni militari congiunte allo scopo di rilevare missili in un contesto di crescenti tensioni con Pyongyang e il regime di Kim Jong-un.
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Il nuovo ciclo di esercitazioni in corso, il sesto in poco più di un anno, si sta svolgendo nelle acque tra la penisola coreana e il Giappone.
La decisione di condurre nuove operazioni di rilevamento di missili è arrivata poche settimane dopo il lancio, avvenuto all’alba del 29 novembre, di un missile balistico intercontinentale da parte di Pyongyang, che ha detto di essere in grado di colpire qualsiasi punto del territorio statunitense.
Gli Stati Uniti avevano condannato l’ennesimo test nordcoreano tramite le durissime parole di Nikki Haley, rappresentante statunitense all’Onu, secondo la quale Washington sarebbe pronta a “distruggere completamente” il regime nordcoreano nel caso scoppiasse un conflitto.
L’amministrazione Trump ha più volte affermato di star valutando tutte le opzioni possibili per interrompere i programmi balistici e nucleari nordcoreani.
Parlando alla riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite convocata dopo l’ultimo test missilistico nordcoreano, Nikki Haley aveva detto che gli Usa non hanno mai cercato di dare avvio a una guerra contro la Corea del Nord, ma la pazienza è quasi finita.
“Nel caso di scoppio di un conflitto, le cause saranno legate a provocazioni e aggressioni come quelle cui abbiamo assistito ieri”, aveva detto in quell’occasione Haley.
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