L’Eritrea ha deciso di ritirare le proprie truppe al confine con l’Etiopia, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa ufficiale Eritrea Press sulla propria pagina Facebook.
Il 9 luglio, il primo ministro etiope Abiy Ahmed e il presidente eritreo Isaias Afewerki hanno firmato una “dichiarazione congiunta di pace e amicizia”, ponendo definitivamente fine al conflitto tra i due paesi.
Lo storico abbraccio tra i leader dei due paesi ha sancito la fine di vent’anni di ostilità.
“Un momento veramente storico, un abbraccio fraterno tra i due leader, la compagnia aerea di bandiera etiope, l’Ethiopian Airlines, che atterra ad Asmara dopo più di due decadi, gli abitanti di Asmara uniti a dare il benvenuto alla delegazione”, ha scritto su Twitter il ministro eritreo dell’Informazione, Yemane Meskel.
Prime Minister, Dr Abiy Ahmed, arrives at Asmara International Airport. A truly historic moment with memorable watershed events: brotherly embrace of the leaders; Ethiopian Airlines lands in Asmara after 20 years; Asmara’s residents come out in full force to welcome Delegation pic.twitter.com/Cnx2GBl6OT
— Yemane G. Meskel (@hawelti) 8 luglio 2018
L’intesa raggiunta prevede la riapertura delle rappresentanze diplomatiche nei due paesi, oltre al ripristino di tutti i collegamenti, aerei, marittimi, ferroviari e di comunicazioni.
L’Eritrea si era staccata dall’Etiopia nel 1993, dopo un trentennio di rivolte armate, ma le dispute di confine avevano causato una guerra tra i due paesi tra il 1998 e il 2000, con circa 80mila morti.
Un accordo di pace era stato firmato ad Algeri il 12 dicembre del 2000, ma la demarcazione definitiva della frontiera comune è ancora irrisolta.
Il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha accolto con soddisfazione la notizia del disgelo tra i due paesi.
In un comunicato pubblicato la scorsa settimana, il governo degli Stati Uniti ha elogiato la decisione di attuare l’accordo di Algeri e ha detto che tali misure “produrranno maggiore prosperità e sicurezza non solo per i cittadini dell’Etiopia e dell’Eritrea, ma anche per i loro vicini”.
Leggi l'articolo originale su TPI.it