“Anche se una persona lavora giorno e notte con molta probabilità non diventerà mai ricca come lo siamo noi. Il mito che se lavori duramente, non prendi vacanze e non spendi troppo potrai arrivare alla condizione in cui alcuni di noi sono semplicemente nati, è una leggenda”. A rompere il silenzio, in un’intervista pubblicata sul secondo numero del settimanale di The Post Internazionale – TPI, in edicola dal 24 settembre, sui privilegi dei super ricchi in Germania è l’ereditiera tedesca Stefanie Bremer, che insieme al movimento di milionari #Taxmenow si batte per l’aumento delle tasse di successione e l’introduzione di una patrimoniale per finanziare lo Stato sociale.
“La ricchezza viene generata grazie ai servizi che offre il pubblico: i camion che consegnano i prodotti delle aziende infatti viaggiano su strade costruite dallo Stato, le aziende impiegano persone formate in scuole o università statali, la loro salute dipende dai medici e dagli ospedali e via dicendo”. Quando si tratta di pagare le tasse però, più sei ricco e meno paghi e questo Bremer lo racconta chiaramente.
“I ricchi possono permettersi un consulente fiscale qualcuno che spieghi loro come evitare di pagare le tasse, mentre le persone a reddito medio-basso le pagano e basta”. Il fenomeno della disuguaglianza sociale si è rafforzato anche in Germania durante la pandemia. Oggi l’uno per cento della popolazione tedesca possiede il 35 per cento della ricchezza. Siamo lontani dai dati più preoccupanti provenienti da Oltreoceano, ma se anche in un Paese come la Germania le disuguaglianze si allargano allora il problema non è da sottovalutare.
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