Le auto elettriche e i pannelli a energia solare potrebbero arrestare la crescita dei combustibili fossili entro il 2020. Entro il 2035 i veicoli elettrici potrebbero costituire il 35 per cento del mercato dei trasporti su strada, e i due terzi entro il 2050.
La riduzione dei costi dei veicoli elettrici e dei pannelli solari possono contribuire ad arrestare la crescita a livello mondiale della domanda di petrolio e carbone entro il 2020.
È uno scenario positivo che tiene conto dei dati più recenti sulla riduzione dei costi per le tecnologie verdi e degli impegni dei paesi per ridurre le emissioni. Secondo gli stessi dati, forniti dal rapporto dell’Istituto Grantham dell’Imperial College di Londra, l’energia solare e veicoli elettrici possono rappresentare una vera rivoluzione energetica.
I combustibili fossili inquinanti potrebbero perdere il 10 per cento della quota di mercato a favore dell’energia solare e le auto pulite entro un decennio, si legge nel rapporto.
Una perdita del 10 per cento della quota di mercato è sufficiente a causare il collasso del settore minerario del carbone negli Stati Uniti. I cinque maggiori servizi per l’energia in Europa hanno già perso 100 miliardi di euro tra il 2008 e il 2013 perché non sono arrivate preparate all’arrivo delle energie rinnovabili.
Le grandi aziende di energia hanno sottovalutato la transizione verso le basse emissioni di carbonio e hanno continuato a perseguire i loro business tradizionali, secondo quanto riferisce lo stesso rapporto.
Le tecnologie emergenti, come i pannelli fotovoltaici stampabili in 3d che generano energia elettrica, potrebbero abbattere i costi e diffondersi ancora più di quanto non sia attualmente previsto.
Il costo dell’energia solare è sceso dell’85 per cento in sette anni e i pannelli solari potrebbero fornire il 23 per cento della produzione di energia globale entro il 2040 e del 29 per cento entro il 2050. In un tale scenario, la domanda di carbone e petrolio potrebbe crollare nel 2020, e anche la crescita della domanda di gas potrebbe essere ridotta.
Una delle conseguenze di tutto questo potrebbe essere anche la limitazione della temperatura globale tra i 2,4 e i 2,7 gradi sopra i livelli preindustriali, obiettivo che si avvicina a quello più ambizioso, fissato da numerosi paesi, di limitare il riscaldamento globale entro i 2,1 e i 2,3 gradi sopra i livelli preindustriali.
Eppure secondo il rapporto, il taglio della domanda di carbone e petrolio e l’aumento delle auto elettriche e dell’energia solare potrebbero non essere sufficienti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi internazionali sul clima. Sarà necessario quindi ridurre emissioni provenienti da altri settori come il riscaldamento degli edifici e l’industria pesante.
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