L’esercito russo avrebbe disegnato un piano per staccare la centrale nucleare di Zaporizhzhia dal circuito energetico ucraino in caso di guasti sulla rete dovuti alle azioni militari in corso, secondo quanto riportato dal Guardian. Il direttore della compagnia statale Energoatom Petro Kotin ha espresso le sue preoccupazioni riguardo le intenzioni della Russia di bombardare volontariamente la rete per applicare il piano lasciando cosi l’Ucraina senza la più grande centrale nucleare d’Europa.
Sotto controllo russo da marzo, Zaporizhzhia è rimasta connessa al circuito ucraino solo da due delle sette linee di trasmissione iniziali, sempre secondo il Guardian. Secondo l’agenzia russa Tass la Russia aveva annunciato già a inizio mese misure di sicurezza, accusando i servizi ucraini di sabotaggio delle linee d trasmissione.
Il rischio maggiore sarebbe che spegnendo l’impianto, necessario per staccarlo dalla rete, venisse a mancare la corrente per il sistema di raffreddamento, ha spiegato Kotin. In sostituzione ci sarebbe un generatore alimentato a diesel, ma in caso di malfunzionamento il raffreddamento potrebbe essere interrotto e dopo 90 minuti arrecherebbe danni enormi ai reattori.
Novemila lavoratori continuano a far funzionare la centrale sotto le condizioni di militarizzazione da parte dell’esercito russo. Almeno duecento sono stati detenuti e un mese fa uno di loro è stato ucciso, secondo il sindaco della città vicina alla centrale.