Negli ultimi 65 giorni di campagna elettorale sono almeno 68 le informazioni false pubblicate sulle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. Il conteggio è stato realizzato dal team di Newsguard, organizzazione giornalistica indipendente che vigila sull’affidabilità delle informazioni e che contrasta le fake news.
Newsguard ha lanciato dallo scorso febbraio un Centro di monitoraggio sulla misinformazione relativa a Usa 2024 e finora ha registrato 963 siti che hanno pubblicato ripetutamente affermazioni false o palesemente fuorvianti sulle elezioni, 793 profili di social network e canali video associati a siti che hanno pubblicato ripetutamente affermazioni false o palesemente fuorvianti sulle elezioni e 1.283 siti di parte che si presentano come testate giornalistiche locali politicamente neutrali (molti di questi siti sono segretamente finanziati da organizzazioni politiche senza che i lettori ne siano informati chiaramente, e adottano nomi innocui come “The Philadelphia Leader” o “The Copper Courier”).
Stando a quanto emerso, le bufale provengono sia da destra sia da sinistra: alcune puntano a vittimizzare il candidato repubblicano Donald Trump (“un video mostra alcune schede elettorali che riportano voti per Donald Trump strappate nella contea di Bucks, in Pennsylvania”), altre puntano a screditarlo gratuitamente (“Donald Trump ha pagato 35 milioni di dollari per patteggiare alcune accuse di stupro su minori”).
Allo stesso modo, ci sono fake news contro Kamala Harris (“Kamala Harris ha causato una paralisi a una ragazzina di 13 anni in un incidente stradale del 2011”) e fake news che puntano a vittimizzarla (“Taylor Swift ha perso 150 milioni di dollari in vendite di merchandising dopo aver appoggiato pubblicamente Kamala Harris”).
Newsguard ha raccolto tutte le bufale in un database consultabile liberamente, con tanto di relativo debunking.
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