Elezioni USA 2020: quando escono i risultati, orario
Cresce l’attesa per i risultati delle elezioni USA 2020. A sfidarsi saranno il presidente uscente Donald Trump per i Repubblicani e Joe Biden, il candidato dei Democratici. Terminata la campagna elettorale, dove il coronavirus è stato l’argomento principale, la parola è passata alle urne con circa 95 milioni di americani che hanno optato per il voto anticipato. Ma quando saranno resi noti i risultati delle elezioni USA 2020? Le urne negli Stati Uniti, tranne che in Colorado e in Oregon dove, a causa del Covid, si può votare solo per posta, saranno aperte dalle ore 7 del mattino alle ore 20, orario locale. In Italia di conseguenza i risultati ufficiali inizieranno ad arrivare a notte fonda. Nel 2016, Donald Trump annunciò la sua vittoria alle ore 7,30 (italiane) una volta superati i 270 delegati ottenuti: questa infatti è la soglia che un candidato deve oltrepassare per essere eletto Presidente. La legge elettorale in vigore negli Stati Uniti prevede che, il candidato che ottiene più voti in ogni singolo Stato, si aggiudichi tutti i delegati in palio in quello Stato che sono determinati in base alla popolazione. Per capire chi vincerà in queste elezioni Usa 2020 è fondamentale di conseguenza vedere la situazione Stato per Stato, con i risultati live che saranno disponibili a partire dalla mezzanotte.
Gli ultimi sondaggi
Abbiamo visto quando escono i risultati delle elezioni USA 2020, ma cosa dicono i sondaggi? Secondo l’ultimo sondaggio sulle elezioni USA 2020 il candidato dei democratici alla presidenza degli Stati Uniti Joe Biden godrebbe di un vantaggio ampio, il 6,7 per cento secondo la media di RealClearPolitics. Tutto però dipenderà da una decina di Stati in bilico che con i loro voti elettorali decideranno le presidenziali: ogni Stato ne assegna in proporzione alla propria popolazione, e il candidato che arriverà a 270 andrà alla Casa Bianca. Quattro anni fa, ad assegnare la vittoria a Donald Trump furono Michigan, Wisconsin e Pennsylvania, tre Stati di tradizione democratica in cui Clinton era avanti nei sondaggi, ma che il futuro presidente vinse per 77.744 voti totali (su 13,2 milioni di voti espressi).
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