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    Elezioni in Spagna: Popolari primo partito, ma la destra è senza maggioranza

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 24 Lug. 2023 alle 07:49 Aggiornato il 24 Lug. 2023 alle 07:50

    Elezioni in Spagna: Popolari primo partito, ma la destra è senza maggioranza

    Vittoria amara per il Partito popolare in Spagna, che torna a essere la prima forza ma a spese del possibile alleato Vox, che quasi dimezza i suoi seggi. I socialisti di Pedro Sanchez invece a sorpresa tengono. Un risultato che blocca le aspirazioni di Alberto Nunez Feijòo, che già si vedeva alla Moncloa. Il blocco delle destre si ferma a quota 169 (136 il Pp, 33 Vox), molto lontana dai 176 seggi necessari per la tanto agognata maggioranza assoluta. L’ex governatore galiziano chiedeva di averla da solo, alla fine non l’ha nemmeno sfiorata anche sommando i voti di Vox.

    In serata però Feijòo ha comunque rivendicato il diritto di provarci: “Come candidato del partito più votato, credo che il mio dovere sia aprire il dialogo, guidare questo dialogo e cercare di governare il nostro Paese”, ha detto. “Il nostro dovere è evitare un periodo di incertezza”, ha aggiunto, chiedendo “che nessuno abbia di nuovo la tentazione di bloccare la Spagna”. Ma la strada è tutta in salita.

    Il crollo di Vox, il grande osservato di tutta la stampa internazionale, è il dato più rilevante di questa tornata elettorale, soprattutto in ottica europea. Passare in cinque anni da 51 a 33 seggi malgrado l’appoggio di tanti premier europei – non solo Giorgia Meloni ma anche quello polacco e l’ungherese Viktor Orban – indica una grave battuta d’arresto per una forza che puntava a ripetere anche a Madrid i successi raggiunti dai partiti fratelli a Roma, in Finlandia, in Svezia, in Polonia e nella Repubblica Ceca.

    Intanto dall’alto lato della barricata Sanchez canta vittoria per una rimonta che sembrava impossibile ma che invece lui ha creduto possibile fino all’ultimo. “La Spagna e tutti i suoi cittadini sono stati molto chiari: il blocco politico dell’involuzione, del ritorno al passato e dell’abrogazione di tutti i nostri passi avanti negli ultimi quattro anni ha fallito”, ha esultato in nottata. “Il blocco di Partito Popolare e Vox è uscito sconfitto, siamo molti di più noi che vogliamo avanzare”, ha detto.

    Il premier si era giocato tutto nella scommessa di un voto convocato in tutta fretta in piena estate pur di non farsi mettere sulla graticola dopo la scoppola delle ultime amministrative. Grazie anche all’aiuto di Sumar (la coalizione di sinistra guidata da Yolanda Diaz che ha guadagnato 31 seggi), i socialisti hanno evitato che una forza dell’ultradestra tornasse al governo per la prima volta dalla fine della dittatura franchista.

    Lo scenario

    Al momento gli scenari che si aprono sono due: o Sanchez si mette al lavoro e riesce nuovamente nel miracolo, difficile ma non impossibile, di mettere in piedi una nuova maggioranza. Oppure si rischia di cadere nell’abisso del blocco, che porterebbe inevitabilmente a nuove elezioni. E c’è già che chi prevede un ritorno alle urne già a dicembre.

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