Il nuovo presidente del Somaliland sarà Musa Bihi Abdi, dopo più di una settimana di scrutini. Lo ha annunciato la commissione elettorale, che ha proclamato vincitore l’esponente del partito di maggioranza Kulmiye con poco più del 55 per cento delle preferenze. Il suo principale oppositore, Abdirahman Mohamed Abdullahi, detto “Iro”, ha invece ottenuto quasi il 41 per cento. Le elezioni parlamentari si terranno ad aprile 2019.
La scorsa settimana l’opposizione aveva indetto proteste nelle città di Burao, Erigavo e in parte della capitale Hargheisa in cui sono morte almeno due persone. I sostenitori del partito Waddani avevano accusato la commissione elettorale di brogli, di cui tuttavia non sono emerse ancora prove. Secondo quanto riporta Bloomberg, l’opposizione ha manifestato l’intenzione di contestare i risultati alla corte suprema.
Nonostante il Somaliland non sia riconosciuto a livello internazionale, il voto era stato seguito con attenzione dagli osservatori provenienti da 24 paesi.
L’autoproclamata repubblica, separatasi dalla Somalia 26 anni fa, è considerato uno dei pochi paesi nella regione a sembrare di poter garantire stabilità, grazie a un sistema che mescola istituzioni tribali e organi politici di tradizione occidentale. Hargheisa spera che un passaggio elettorale senza ostacoli possa favorire il riconoscimento della comunità internazionale.
In mancanza di ricorsi o altre sorprese, Musa Bihi Abdi sarà il successore di Ahmed Mohamud Silaanyo, appoggiato dal suo stesso partito. Silaanyo, un economista che ha studiato nel Regno Unito, non si è ricandidato nonostante fosse ancora al suo primo mandato ma è comunque rimasto in carica due anni e mezzo in più dei cinque previsti, a causa del rinvio delle elezioni inizialmente stabilite per il 2015.
Abdi in passato è stato pilota militare e un comandante del Somali National Movement (SNM), un gruppo ribelle che negli anni Ottanta lottò per rovesciare il potere del presidente somalo Siad Barre. Successivamente, Abdi è diventato ministro degli Interni e ha lavorato per la reintegrazione degli ex combattenti della regione.
Prima delle elezioni, durante un dibattito con gli altri candidati, il nuovo presidente del Somaliland aveva promesso un aumento della partecipazione delle donne in politica e l’introduzione della leva obbligatoria per diplomati e laureati. Il suo partito ha sostenuto la realizzazione di una base militare degli Emirati Arabi Uniti a Berbera, una decisione che è stata anche al centro del dibattito elettorale.
Si sono registrate per votare circa 704.000 persone, rispetto a una popolazione di 3,5 milioni di persone e l’affluenza è stata pari all’80 per cento. In occasione di queste elezioni presidenziali è stato sperimentato per la prima volta al mondo un sistema di riconoscimento dell’iride per impedire frodi.
Gli osservatori hanno dichiarato di aver accertato alcune irregolarità che tuttavia non sono da considerarsi sistematica o gravi al punto da inficiare il voto.