Domenica 6 dicembre in Francia si vota dalle 8 fino alle 20 nelle principali città e fino alle 18 in quelle più piccole per la suddivisione dei seggi nelle 13 regioni del Paese.
Queste elezioni sono l’ultimo banco di prova per i principali partiti al governo in vista delle presidenziali del 2017. Inoltre, questo voto regionale è il primo ad aver luogo dopo l’accorpamento dalle 22 regioni alle 13 attuali.
Sono 44,6 milioni gli elettori chiamati alle urne per scegliere i nuovi consigli regionali. Alle 17 è stato registrato un tasso di partecipazione pari al 43 per cento, in aumento rispetto alla partecipazione del 39,3 per cento del 2010.
Se un partito o una lista dovesse raggiungere la maggioranza assoluta al primo turno, otterrebbe un quarto dei seggi. Il resto dei partiti che dovessero ottenere più del 5 per cento dei voti si aggiudicherebbero proporzionalmente i seggi rimanenti.
Nel caso la maggioranza assoluta non venisse raggiunta, si andrebbe nuovamente al voto domenica 13 dicembre e ai partiti sarebbe sufficiente la maggioranza relativa per aggiudicarsi la vittoria.
Le elezioni regionali giungono tre settimane dopo gli attacchi terroristici a Parigi del 13 novembre, in cui 130 persone hanno perso la vita, e sono le prime a svolgersi durante lo stato d’emergenza imposto dal governo francese.
Anche a causa degli attentati, secondo i sondaggi il partito nazionalista di Marine Le Pen, il Front National, potrebbe aggiudicarsi la guida di più di una regione, essendo favorito in almeno sei aree.
Il presidente François Hollande, dopo aver espresso la propria preferenza al seggio di Tulle, nel sudovest della Francia, non si è fermato a parlare con elettori e giornalisti.
Il premier Manuel Valls, dopo aver votato, ha tenuto a precisare che la scheda elettorale è un’arma contro il terrorismo: “Spero che molti francesi scelgano di andare a votare, soprattutto dopo gli attacchi”, ha dichiarato alla stampa.
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