Elezioni presidenziali in Croazia: oggi il voto, ma c’è il rischio ballottaggio
Oggi, domenica 22 dicembre, è il giorno delle elezioni presidenziali in Croazia. Dalle 7 di questa mattina le urne sono aperte per permettere ai cittadini di scegliere il nuovo presidente della Repubblica. Si tratta di un voto molto importante, data la coincidenza di questo appuntamento con il semestre di presidenza della Croazia del Consiglio dell’Unione europea.
Favorita è la presidente uscente, Kolinda Grabar Kitarovic, esponente dei conservatori del premier Andrej Plenkovic, il quale potrebbe dunque essere, con tutta probabilità, riconfermato. I candidati sono in totale undici, ma di questi solo tre sembrano avere reali possibilità di vittoria: l’ex premier socialdemocratico Zoran Milanovic e il candidato della destra nazionalista e sovranista, Miroslav Skoro. Si tratta del primo turno di questa competizione elettorale, nel quale nessuno sembra avere chance di riuscire a ottenere il 50 per cento dei voti, il che rende scontato che si andrà al ballottaggio, in programma per il 5 gennaio 2020.
I candidati e i sondaggi
Come già anticipato, quello che si profila per le elezioni in Croazia è uno scontro all’ultimo voto. In questo primo turno, infatti, difficilmente uno degli undici candidati riuscirà ad affermasi nettamente sugli altri. Tre i candidati principali: la presidente uscente, Kolinda Grabar Kitarovic, la quale gode dell’appoggio dei conservatori del premier Andrej Plenkovic, la quale potrebbe essere riconfermata con l’ultimo sondaggio che le assegna il 28,3% di preferenze. Domenica scorsa, però, la Kitarovic si è mostrata di fronte ai croati molto stanca e disorientata nel suo comizio, anche se il suo discorso ha comunque fatto presa sugli elettori perché ha posto l’accento su stabilità, coerenza e continuità politica.
Tra le sue dichiarazioni, tra le quali non è mancata nemmeno qualche gaffe, la promessa di creare migliaia di posti di lavoro nel settore informatico con stipendi decisamente cospicui (8mila euro); si tratta, però, di una promessa irrealizzabile perché in primis fuori dalle competenze presidenziali, oltre che non sostenibile per il Paese. C’è stato poi un momento di imbarazzo quando i suoi collaboratori hanno tentato di fermare una famosa canzone patriottica partita durante un’apparizione pubblica di Kitarovic, cantata però dal suo avversario Miroslav Skoro.
Questo è l’autore di canzoni che, negli ultimi 20 anni, hanno fatto da sottofondo ai comizi del centro-destra. Miroslav Skoro dieci anni fa è stato anche deputato dell’Unione democratica croata (Hdz) di Kitarovic ma, ad oggi, è il candidato della destra nazionalista e sovranista per la presidenza della Repubblica. I sondaggi vedono questo critico della direzione europeista e moderata accreditato al 20,7% dei consensi, deciso a canalizzare contro Kitarovic l’insoddisfazione dell’elettorato di destra per l’operato del governo. “Restituiamo la Croazia al popolo”, questo il suo slogan che potrebbe fruttargli i consensi di quei croati che, secondo anche il parere degli analisti, sono finora stati fedeli ai conservatori.
Per quanto riguarda invece il centrosinistra il candidato è Zoran Milanovic, premier socialdemocratico dal 2012 al 2015, che secondo le ultime rilevazioni è al 26,6%. Soprattutto negli ultimissimi giorni Milanovic avrebbe visto un incremento dei consensi e ci cono diverse possibilità, quindi, che sia lui a finire al ballottaggio con la presidente uscente. I media, però, hanno puntato tutta la loro attenzione sul serratissimo confronto tra Kitarovic e Skoro, il quale è connesso anche con il futuro dell’Hdz di Plenkovic. Questo duello, in effetti, potrebbe allontanare il candidato di centrosinistra dalla corsa per il ballottaggio, lasciandolo al terzo posto.
A votare, in questo primo turno di domenica 22 dicembre 2019, sono in totale 3,8 milioni di croati, di cui quasi duecentomila fanno parte della diaspora croata, per un totale di 6.500 seggi elettorali dove i cittadini potranno recarsi fino alle 19. Subito dopo verranno diffusi gli exit poll.