Elezioni Portogallo 2019: risultati
Si sono concluse le elezioni parlamentari in Portogallo 2019: qui i risultati. Come previsto la vittoria è andata a Antonio Costa, primo ministro dell’ultimo governo e leader del Partito Socialista, la principale forza politica di sinistra del paese.
Per i primi exit poll i socialisti erano stati dati avanti con il 34,5-38,5 per cento. Con il 100 per cento delle schede scrutinate, i socialisti hanno ottenuto il 36,7 per cento dei voti (pari a 95 seggi su 230) seguiti dal Psd, il partito socialdemocratico di centrodestra, al 28,1 per cento (70 seggi).
Terzo il Blocco di sinistra con il 9,6 per cento dei voti (16 seggi), seguito dalla coalizione di sinistra al 6,3 per cento (9 seggi), i popolari di destra al 4,2 per cento (4 deputati) e gli ambientalisti di Pan al 3,3 per cento (2 seggi).
Il Partito Socialista ha dunque vinto le elezioni in Portogallo, ma senza raggiungere la maggioranza assoluta in Parlamento.
PS Partido Socialista: 36,7 per cento
PSD Partido Social Democrata: 28,1 per cento
BE Bloco de Esquerda: 9,6 per cento
Dopo aver conosciuto i risultati del voto il leader socialista e premier eletto in carica Costa ha affermato che avvierà colloqui con altri partiti con l’obiettivo di garantire un accordo politico per i prossimi quattro anni. “La stabilità politica – ha dichiarato festeggiando la riconferma – è essenziale per la credibilità internazionale del Portogallo”.
I risultati delle Elezioni in Portogallo rappresentano certamente un’eccezione nel confronto con gli altri Paesi. Mentre la sinistra collassa nei consensi un po’ ovunque in Europa, in Portogallo, se si considera l’area dei socialisti e dell’area più radicale, raggiunge una vittoria larga e sorprendente.
Le ultime elezioni si erano tenute nel 2015 e allora ad ottenere la maggioranza relativa era stata una coalizione di centrodestra, formata dal Partito Social Democratico e dal CDS – Partito Popolare, senza arrivare alla maggioranza assoluta.
Il governo socialista durante l’ultima legislatura
L’ultimo governo di Antonio Costa ha rappresentato una forte discontinuità con il passato e con le misure di austerity a cui il Paese era stato sottoposto nel 2011 con piano di salvataggio da 78 miliardi di euro finanziato dal Fondo monetario internazionale. Negli ultimi 5 anni il pil ha ricominciato a salire e il debito pubblico è sceso dello 0,5 per cento. Costa ha mantenuto la stabilità politica grazie al sostegno dall’esterno del Partito comunista e del Be.
Nonostante le misure del governo a favore del ceto popolare, il debito pubblico portoghese resta alto e Costa ha tentato di non aumentarlo riducendo però gli investimenti pubblici e proseguendo con una stretta sul welfare volto al sostegno della sanità, della scuola e dei trasporti pubblici.
L’economia complessiva del Paese ha comunque registrato un miglioramento e rispetto alla crisi del 2011 la situazione si è decisamente risollevata. Tendenza positiva che ha fatto accrescere i consensi del Partito socialista, ad oggi il primo partito del Portogallo.
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