Sabato 6 ottobre si sono svolte le elezioni parlamentari in Lettonia. I cittadini hanno eletto i 100 membri della Saeima, che si rinnova ogni 4 anni, che a loro volta indicheranno chi ricoprirà il ruolo di primo ministro.
A guidare le elezioni è stato il partito filorusso Armonia, che ha raggiunto il 19,9 per cento dei consensi, seguito dalle due formazioni populiste Kpv Lv e Nuovo partito conservatore, che hanno ottenuto rispettivamente il 14,1 e il 13,6 per cento dei voti.
Deludenti i risultati dell’alleanza liberale e filo-occidentale del governo uscente, che ha ottenuto il 12,4 per cento delle preferenze.
I primi exit poll danno in vantaggio il partito filorusso Armonia, che si attesterebbe intono al 19,4 per cento delle preferenze. Al secondo posto il partito pro-Ue Per lo sviluppo.
Alle 16 ora locale l’affluenza alle urne era stata del 39 per cento, tre punti in meno rispetto alle legislative del 2014.
Il governo uscente, presieduto dal primo ministro Maris Kučinskis, ha potuto contare sul sostengo dei liberal-conservatori di Unità, il partito ultra conservatore di Alleanza Nazionale e i centristi dell’Unione dei verdi e degli agricoltori.
Tema importante della campagna elettorale è il rapporto della Lettonia con la Russia e l’Occidente, argomento molto controverso in un paese che vive come una minaccia la vicinanza a Mosca e che guarda sempre più all’Europa e alla Nato.
Sistema elettorale
La Lettonia è una Repubblica parlamentare: il Parlamento elegge il presidente, che rimane in carica 5 anni e può governare per soli due mandati.
Il Parlamento monocamerale della Lettonia, Saeima, è composto da 100 membri eletti con un sistema elettorale proporzionale che restano in carica per 4 anni.
Possono partecipare alle elezioni solo le liste che hanno raggiunto la soglia del 5 per cento dei voti validi, sia che si tratti di singoli partiti che di coalizioni.
In Lettonia, la preferenza si esprime indicando il segno “+” vicino al nome del candidato, ma è anche possibile esprimere un voto negativo cancellando il nome del politico rifiutato.
Il paese è entrato nell’Unione europea dal 2004.
I partiti
Il partito filorusso Armonia è al momento al primo posto nei sondaggi con il 17 per cento delle preferenze, ma nessun’altra formazione sembra avere intenzione di allearsi con loro a eccezione del KPV.LV., un partito populista anti-establishment.
L’Unione dei verdi e degli agricoltori è uno dei partiti che sostengono l’attuale premier: si tratta di un partito nazionalista che sta utilizzando le conquiste del governo in carica in campagna elettorale.
Alleanza Nazionale è una seconda formazione nazionalista di destra che dal 2011 siede tra i banchi del governo: si batte per il primato della lingua lettone nell’istruzione e nella vita pubblica, considera legale solo il matrimonio tradizionale e propone l’introduzione della spesa per i benefici per le famiglie con figli a carico.
Grande sostenitore della Nato, AN ha dichiarato che non ha intenzione di allearsi con Armonia, filorussa.
Nuova unità, è un’alleanza liberale di sei partiti facente parte della coalizione del governo uscente, ma il suo consenso elettorale al momento è pari al 2,9 per cento.
Unione russa della Lettonia è un partito vicino alla minoranza russa.