Mark Rutte premier per la quarta volta: il primo ministro olandese ha vinto le elezioni con il suo partito liberale, il Vv, che con 35 seggi è arrivato primo tra i 17 che entreranno in Parlamento. Rutte si appresta così a governare il Paese per il quindicesimo anno consecutivo: sarà il leader più longevo d’Europa dopo Merkel e Orbàn.
Il premier dovrà ora formare una coalizione con il D66, partito di centro-sinistra che si è rivelato la vera sorpresa di questa tornata elettorale, guadagnando otto seggi in più rispetto alle elezioni del 2017 e sorpassando il partito euroscettico e anti-Islam di Geert Wilders, che invece ne ha persi 3.
“Mi aspettavo di più”, ha dichiarato Wilders ai giornalisti. Con 26 seggi e guidato dal ministro del commercio estero e della cooperazione allo sviluppo Sigrid Kaag, il progressista filo-europeo D66 ha ottenuto invece la più grande vittoria nella storia del partito, ottenendo consensi soprattutto fra i giovani delle città, strappando voti ai Verdi (nell’anno della svolta green) e alla sinistra. Saranno il partner primario della coalizione di Rutte.
“Gli elettori hanno dato al mio partito un massiccio voto di fiducia”, ha detto Rutte ai giornalisti nella sede del parlamento all’Aia. Un voto che infatti ha premiato il rigore del leader nonostante la gestione incerta della pandemia, che ha causato 16mila morti su 17 milioni di abitanti.
Rutte ha detto che è probabile che i negoziati per formare un governo di coalizione saranno fatti, oltre che con il D66, anche con il CDA (democristiani) del ministro delle finanze Wopke Hoekstra, che ha ottenuto 14 seggi. Sul tavolo del nuovo governo sempre l’emergenza legata al Covid-19, la campagna di vaccinazione e il malcontento popolare per le misure adottate, come il coprifuoco ed il lockdown.
Le urne sono state allestite in luoghi insoliti come il Museo Van Gogh di Amsterdam, alberghi, stazioni ferroviarie, chiese e centri in tutti l’Olanda, dove si è votato anche in bicicletta o in auto.