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    Le elezioni di Midterm hanno già un vincitore: le donne

    Stacey Abrams | Alexandria Ocasio-Cortez | Ilhan Omar | Julia Salazar

    Il 2018 è stato definito l'"anno delle donne" per il record di candidate in corsa alla Camera e al Senato degli Stati Uniti d'America

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 7 Nov. 2018 alle 11:16 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:47

    Su 964 candidati in corsa alle elezioni di Midterm, il voto di metà mandato negli Stati Uniti, 272 erano donne.

    Si tratta di un numero di candidature femminili senza precedenti per la corsa al Congresso statunitense, un fenomeno che ha spinto i giornalisti a coniare il termine pink wave, l’onda rosa.

    E se è vero che al Midterm 2018 non c’è stata la grande “onda blu” , i democratici hanno infatti vinto la Camera ma di stretta misura e il Senato è rimasto invece nelle mani dei Repubblicani, in compenso c’è stata l’onda rosa appunto.

    Un numero record di donne è stato eletto alla Camera dei Rappresentanti alle elezioni Usa di metà mandato infatti, si parla di 84 su 435 seggi, il massimo della storia statunitense. (Qui tutti i risultati)

    Il risultato raggiunto dalle donne è una vetta storica considerando che al momento ci sono 61 democratiche e 23 repubblicane.

    Ad oggi le donne rappresentano solo il 20 per cento del Congresso, con il Partito Democratico che raggiunge il 37 per cento e quello Repubblicano che sfiora il 18 per cento.

    Ma il record delle elezioni di metà mandato di quest’anno è un vero e proprio successo. La Cnn per celebrare questo risultato titola “Non è l’anno della donna, è l’anno delle donne”, la testata Politico ha attivato sul sito The Women Rule Candidate Tracker, un contatore che monitora in tempo reale candidature, vittorie e sconfitte.

    “Posso dirlo senza indugi”, ha detto la senatrice democratica Kirsten Gillibrand, una della probabili candidate alle Presidenziali del 2020, “le donne stanno guidando la resistenza. Un anno e mezzo dopo la prima marcia della nostra generazione, l’energia dal basso sta crescendo. Le donne stanno tenendo insieme la democrazia in un momento molto pericoloso”.

    I dati ufficiali sono del Center for Women and American Politics (CAWP) di Rutgers: 61 le donne, nello specifico 41 democratiche e 20 repubblicane, che hanno tentato le primarie del proprio partito per la nomination alla carica di governatore. Ce l’hanno fatta 12 democratiche e 4 repubblicane.

    Ma le donne non sono protagoniste del midterm 2018 soltanto in qualità di candidate e vincitrici, ma anche come elettrici. Il successo femminile di queste elezioni è dovuto anche alle posizioni misogine dell’attuale presidente Donald Trump, che in queste votazioni potrebbe perdere consensi.

    Secondo i primi sondaggi, il 64 per cento delle intervistate ha dichiarato di avere un’idea “sfavorevole” di Trump.

    Le donne del Midterm 2018

    “Capisco il dolore della classe dei lavoratori perché ho sperimentato quel dolore”, Alexandria Ocasio-Cortez, 29 anni, ispanica, socialista con un passato da cameriera è diventata la più giovane parlamentare americana di sempre. “Sono nata in un quartiere dove il codice di avviamento postale della zona in cui vivi determina il tuo destino”, racconta a proposito delle sue origini nel Bronx.

    La sua vittoria è stata netta nel distretto del Bronx di New York ed è entrata nella storia: Alexandria Ocasio Cortez a soli 29 anni è la donna più giovane mai arrivata al Congresso.

    Alexandria Ocasio-Cortez aveva vinto a sorpresa le primarie dei democratici a New York per le elezioni di midterm, sconfiggendo uno dei nomi di punta del partito. In passato ha lavorato per Bernie Sanders e secondo molti può rappresentare il futuro dei dem.

    Alexandria Ocasio-Cortez Credit: Scott Eisen/Getty Images/AFP

    Tra le candidate in Minnesota si è presentata anche Ilhan Omar, 36 anni, che è diventata la prima donna musulmana rifugiata al Congresso. Omar, che aveva già conquistato la copertina di Time, sarà la prima rifugiata e la prima ad indossare l’hijab al Congresso, diventando “il peggior incubo di Donald Trump”.

    Ilhan Omar Credit: Kerem YUCEL / AFP

    Stacey Abrams 44, scrittrice e avvocata, candidata dem in Georgia, stato ultra conservatore non ce l’ha fatta invece. Se fosse stata eletta sarebbe diventata la prima donna e la prima afroamericana nella storia degli Stati Uniti a diventare governatore.

    Stacey Abrams Credit: Jessica McGowan/Getty Images/AFP

    Christine Hallquist è invece la prima transgender a correre come governatore per il Vermont.

    Christine Hallquist

    Elezioni midterm 2018 Il 6 novembre 2018 negli Stati Uniti si sono tenute le elezioni di midterm, il voto di metà mandato.

    I Democratici hanno preso il controllo della Camera, riuscendo a capitalizzare il voto anti-Trump e ottenendo anche seggi in stati vinti nel 2016 da Trump, mentre il Senato è rimasto nelle mani dei Repubblicani.

    Adesso i Dem possono sfruttare i risultati raggiunti per contrastare l’amministrazione Trump e le politiche del presidente.

    La vittoria Dem alla Camera rappresenta una sconfitta su scala nazionale per il partito dell’inquilino della Casa Bianca e mette in difficoltà i Repubblicani in vista delle elezioni del 2020.

    Il presidente Trump ha commentato con entusiasmo i risultati del midterm: “Tremendo successo stasera. Grazie a tutti”.

    La portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders ha ricalcato le parole del tyacoon, definendo “l’onda azzurra” dei democratici “una increspatura”. “Forse c’è una increspatura ma certamente non penso che sia una onda blu”, ha detto ai cronisti.

    “C’è ancora una lunga strada da percorrere” ma la Casa Bianca valuta “positivamente la situazione attuale” ha aggiunto.

    I Repubblicani sono comunque riusciti a guadagnare la poltrona di governatori in stati chiave come Ohio e Florida, mentre i Dem hanno vinto in  Michigan, Illinois, Iowa, Kansas Pennsylvania.

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