Scontri e tensioni hanno caratterizzato il ballottaggio per le presidenziali in Mali, dove domenica 12 agosto otto milioni di elettori sono andati alle urne per scegliere il nuovo presidente del paese. Sono le seconde elezioni democratiche dopo il colpo di stato dell’esercito del 2012 e dopo l’intervento militare francese.
Oggi, 16 agosto 2018, il presidente uscente del Mali, Ibrahim Boubacar Keita, è stato riconfermato nel suo ruolo dopo aver ottenuto il 67,17 per cento dei voti, secondo quanto si evince dai risultati preliminari.
Il leader dell’opposizione, Soumaila Cissè, ha ottenuto invece il 32,83 per cento delle preferenze.
Le elelzioni
L’attuale leader 73enne, Ibrahim Boubacar Keita, sfida l’oppositore Somalia Cissè, ex ministro delle Finanze. Al primo turno, avvenuto lo scorso 29 luglio, lo scarto tra i due contendenti era stato molto ampio: Keita aveva ottenuto il 41,70 per cento delle preferenze mentre Cissé era rimasto fermo al 17,78 per cento dei consensi. I due candidati si erano già sfidati alle elezioni presidenziali del 2013, quando Keita aveva vinto al ballottaggio con una larga maggioranza.
L’affluenza è stata bassa: alcuni seggi sono stati presi d’assalto da uomini armati e un funzionario elettorale è stato ucciso.
Su un totale di 23mila seggi, in 490 seggi non è stato possibile votare: un miglioramento rispetto al primo turno, quando erano stati 871 i seggi in cui non era stato possibile accedere. “Abbiamo avuto poco oltre il 3,7 percento dei seggi che non avevano funzionato regolarmente” il 29 luglio ma “al momento in cui vi parlo siamo al 2,1 per cento”, ha dichiarato il ministro della Sicurezza pubblica durante una conferenza stampa.
Sei collaboratori della campagna elettorale di Soumaila Cissè, di cui quattro cittadini francesi, sono stati fermati per due ore in un commissariato nel centro della capitale Bamako, secondo quanto riportato da Afp, e poi rilasciati senza imputazioni. Ai quattro francesi, di cui due dalla doppia nazionalità franco-maliana e un rimpatriato del Mali, sono stati anche sequestrati telefoni e computer.
Gli altri due candidati sconfitti, Aliou Diallo e Cheick Modibo Diarra, si sono rifiutati di dare consegne di voto ai propri elettori, dando per certa la vittoria del presidente uscente. La stessa valutazione è stata fornita dagli analisti politici, che tuttavia prevedono un risultato meno plebiscitario per Ibrahim Boubacar Keita che, cinque anni fa, aveva ottenuto il 77 per cento dei consensi.
L’opposizione ha denunciato brogli al potere e ha puntato il dito contro una strumentalizzazione dell’insicurezza nel centro e nel nord per manipolare il voto ma la Corte costituzionale ha respinto le accuse.
Negli ultimi giorni il propagarsi delle violenze dei gruppi armati islamici dal nord al centro sud del Mali unito a conflitti etnici hanno causato più di dieci morti.
La missione di osservazione elettorale dell’Unione europea ha chiesto “maggiore trasparenza” e la “garanzia che tutti gli aventi diritto possano avere accesso ai seggi” domenica. Una presa di posizione che non è stata gradita da Bamako; il ministero degli Esteri ha chiesto all’Ue di “non interferire nel processo elettorale”.
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