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    Malesia: storica vittoria dell’opposizione, Mahathir Mohamad eletto premier a 92 anni

    Mahathir Mohamad, premier a 92 anni. Credit: Afp

    Il primo ministro sarà il leader eletto più anziano del mondo: era già stato al potere per 22 anni, si è ricandidato contro il suo pupillo e il suo ex partito

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 10 Mag. 2018 alle 12:06 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 12:28

    In Malesia il 9 maggio 2018 si sono tenute le elezioni parlamentari. La coalizione di opposizione, Pakatan Harapan, si è imposta, aggiudicandosi 113 seggi su 222.

    Si tratta di un successo storico, perché segna la fine della permanenza al potere della coalizione Barisan Nasional, che governava il paese dalla sua indipendenza, ottenuta nel 1957.

    Il nuovo primo ministro sarà il leader della coalizione di opposizione, Mahathir Mohamad, 92 anni, che diventerà così il leader eletto più anziano del mondo.

    Mahatir è già stato premier per ben 22 anni consecutivi, dal 1981 al 2003, alla guida proprio della coalizione Barisan Nasional.

    È stato anche il mentore di Najib Razak, divenuto premier nel 2008 e rimasto in carica fino a oggi.

    Alle elezioni di quest’anno l’ex leader, ormai 92enne, ha deciso di candidarsi proprio contro il suo pupillo e la coalizione che lui stesso contribuì a formare.

    Al successo di Mahatir hanno contribuito anche le accuse di corruzione rivolte contro il governo Najib, insieme all’aumento del costo della vita, fattori che hanno fatto crollare il consenso popolare del premier uscente.

    Durante la precedente esperienza al governo di Mahatir la Malesia è diventata una delle ‘tigri asiatiche’, registrando una forte crescita economica associata però a una gestione autoritaria del potere.

    Tra le macchie sul suo ‘curriculum’, la destituzione, e in seguito ad accuse di corruzione e sodomia, del suo vice premier Anwar Ibrahim, che aveva chiesto riforme economiche e politiche.

    “Sì, sono ancora vivo”, ha scherzato Mahathir, assicurando che la sua coalizione non cercherà vendetta ma “restaurerà lo stato di diritto”.

    Il neo-premier ha poi annunciato due giorni di festa, precisando però che “non ci saranno vacanze per i vincitori”.

    Dal canto suo, lo sconfitto Najib ha assicurato che “accetterà il verdetto del popolo”, ma si aspetta di vedere cosa farà Mahatir, dal momento che tecnicamente nessun partito ha ottenuto la maggioranza.

     

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