Domenica 14 ottobre i cittadini del Lussemburgo si sono recati alle urne per le elezioni parlamentari.
I sondaggi davano il centrodestra in vantaggio, anche se il raggiungimento della maggioranza assoluta non era affatto scontato.
Le urne sono state aperte alle 8 del mattino e sono state chiuse alle 14.
Un altro appuntamento elettorale importante è quello che riguarda le elezioni in Baviera, il land più grande e ricco della Germania, che potrebbe diventare il banco di prova per alcune dinamiche nazionali.
Dal voto non è uscito un vincitore chiaro. I cristiano-democratici (CSV) dell’ex premier Jean-Claude Juncker, ora presidente della Commissione Ue, restano primo partito conquistando il 28 per cento.
Non è chiaro se con 23 seggi su 60 potranno tornare alla guida del Graducato che avevano perso nel 2013, dopo 18 anni al potere.
Per il CSV si tratta del peggior risultato di sempre.
Anche i liberali del partito democratico del premier uscente Xavier Bettel sono in calo al 16,6 per cento.
Gli alleati di governo invece hanno risultati opposti: crescono i Verdi (15 per cento), calano i socialisti (16 per cento).
Servirà una coalizione per governare e un ruolo potrebbero averlo i partiti minori come i populisti dell’Adr (9 per cento), i Piraten e la Sinistra.
Alle urne erano chiamati solo 256mila elettori, poco meno del 43 per cento della popolazione di un paese dove quasi la metà degli abitanti (il 48 per cento) è straniera.
Il CSV non ha raggiunto la maggioranza assoluta nella Camera, composta da 60 seggi, il che significa che il leader conservatore Claude Wiseler ha bisogno di un alleato da cercare nel Partito democratico di Bettel, nel Partito dei lavoratori socialisti o dei Verdi.
Il CSV era stato escluso per la prima volta dal governo dopo le elezioni anticipate indette da Juncker nel 2013, a seguito di uno scandalo legato a intercettazioni telefoniche scoppiato nel paese.
A differenza di altri paesi vicini, l’estrema destra non ha fatto breccia in Lussemburgo.
Tuttavia, nel 2015 i lussemburghesi hanno decisamente rifiutato di dare il voto al 48 percento della popolazione, che è composta da stranieri provenienti principalmente dal Portogallo, dalla Francia e da altri paesi dell’Ue.
Il leader dei democratici Xavier Bettel nel 2013 ha formato un’alleanza di governo con il Partito dei lavoratori socialisti e quello dei Verdi (cosidetta “coalizione Gambia”, dai colori della bandiera di questo paese).
Dopo essere divenuto primo ministro del Lussemburgo, Bettel è diventato il secondo leader in Europa a unirsi in matrimonio con una persona dello stesso sesso (il primo nell’Ue).
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