Nelle Filippine si va al voto lunedì 9 maggio 2016 per eleggere il presidente, il vice presidente, 12 senatori, 300 deputati e 18mila funzionari governativi locali.
Chi sono i candidati? Le lunghissime schede elettorali forniscono una lista di oltre 200 nomi. Ogni elettore può indicare fino a 32 preferenze.
Tra i candidati ci sono uomini politici, imprenditori, personalità del mondo dello spettacolo e dello sport, compresa l’icona del pugilato Manny Pacquiao, candidato al Senato; “Bongbong” Marcos junior, figlio dell’ex dittatore Ferdinand Marcos, candidato alla vice-presidenza delle Filippine; gli ex presidenti Gloria Macapagal Arroyo e Joseph Estrada, candidati rispettivamente al parlamento e a sindaco di Manila; e anche la prima candidata transgender, Geraldine Roman, che corre per un seggio al Congresso.
I concorrenti alla presidenza sono cinque, quelli alla vice presidenza sono sei. I due ruoli – presidente e vice-presidente – vengono eletti separatamente ogni sei anni.
Il favorito alle presidenziali è il 71enne Rodrigo “Digong” Duterte, personalità schietta e roboante paragonata al candidato repubblicano americano Donald Trump, soprannominato il giustiziere, cui si oppone il presidente uscente Benigno Aquino. Gli altri candidati sono Grace Poe, Jejomar Binay e Miriam Defensor-Santiago.
Quanti sono gli aventi diritto? La popolazione delle Filippine è di 100 milioni di persone. Di questi, gli aventi diritto al voto sono circa 54milioni.
I filippini all’estero registrati per esprimere il proprio voto sono oltre un milione, la maggior parte residente in Medio Oriente.
Quasi 25 milioni degli aventi diritto al voto ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, mentre 15,5 milioni hanno un’età compresa tra i 35 e i 50 anni.
La campagna elettorale è stata segnata dalle violenze. Sabato 7 maggio un candidato sindaco è stato assassinato.
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