Mai prima d’ora un’elezione era stata più agguerrita.
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La parola d’ordine della lunga campagna elettorale è stata “dirty-campaigning”.
Tra scandali che hanno portato all’arresto del consulente elettorale della SPÖ, Tal Silberstein, e i battibecchi dai toni tutt’altro che pacati in diretta nazionale tra il cancelliere uscente Kern e il nuovo giovanissimo leader conservatore Kurz, l’elezione del nuovo cancelliere austriaco si prospetta una lotta all’ultimo voto.
I primi risultati sono attesi per le cinque di questo pomeriggio.
A contendersi il ruolo di capo del governo vi sono, accanto all’enfant prodige Sebastian Kurz, il trentunenne che è riuscito a “svecchiare” e riportare così alla ribalta il partito popolare ÖVP, il socialdemocratico Christian Kern, cancelliere uscente, e Heinz Christian Strache, guida da dodici anni del partito d’opposizione di estrema destra FPÖ.
Tutti sondaggi danno per vincente (con risultati che toccano il 34 per cento) il conservatore Kurz.
La vera sfida riguarderà, quindi, il secondo posto e la possibilità di entrare a far parte del governo.
Riuscirà, oggi, l’Austria a scampare il pericolo di quella che molti definirebbero come un’orbánizzazione, dal nome del premier ungherese xenofobo Orbàn, del paese?
Diventato famoso per le critiche alla politica dell’accoglienza della cancelliera tedesca Merkel, per la chiusura della rotta dei Balcani e il divieto a indossare il velo in luoghi pubblici, Basti Wunderkind Kurz non ha paura a cavalcare temi tipici della destra populista. Non solo quello dell’migrazione. Molti sono i punti che accomunano la nuova ÖVP e il partito di estrema destra FPÖ.
Un’alleanza con la ÖVP-FPÖ potrebbe diventare realtà. Per saperlo dovremo attendere stasera.
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