Eisenhower Fellows: “L’Europa non si divida davanti al Coronavirus”
Gli Eisenhower Fellows europei hanno rivolto un appello alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, al Presidente del Consiglio d’Europa, Charles Michel, e ai primi ministri dei loro paesi, perché l’Europa affronti con unità e rinnovato spirito comunitario l’emergenza Coronavirus.
Gli Eisenhower Fellows sono un network internazionale di leader raccolti sotto l’egida della fondazione Eisenhower Exchange Fellowships, con sede a Philadelphia, che dal 1953 porta avanti programmi di scambio per la promozione della fratellanza e della cooperazione, nel nome del presidente americano che guidò il mondo occidentale negli anni della ripresa postbellica. La rete comprende ex primi ministri, ministri, alti dirigenti, imprenditori, banchieri e figure eminenti in diversi campi professionali e scientifici. Nell’elenco dei fellows scomparsi, nomi illustri come l’ex presidente turco Demirel e, per l’Italia, il senatore Antonio Maccanico.
Nel loro appello all’Europa, gli EF esprimono la preoccupazione che la crisi attuale lasci spazio a egoismi e miopie che potrebbero compromettere la stessa esistenza dell’Unione, un errore storico imperdonabile. Comunione di intenti e solidarietà, condivisione di obiettivi e degli oneri necessari per raggiungerli sono l’unico modo per uscire dalla emergenza attuale. I Paesi membri, che tutti hanno beneficiato della partecipazione all’Unione, uscendo dalle rovine della guerra con economie in fiorente sviluppo, devono riaffermare questi valori e rimetterli al centro dell’azione dell’Ue, facendo della crisi un’opportunità per il rilancio del progetto europeo.
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