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    Egitto, incendio in una chiesa copta a Giza: almeno 41 i morti

    Credit: EPA/KHALED KAMEL
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 14 Ago. 2022 alle 18:23 Aggiornato il 14 Ago. 2022 alle 18:42

    Un incendio in una chiesa in Egitto ha causato la morte di 41 persone

    Almeno 41 persone sono morte e 14 sono rimaste ferite in un incendio scoppiato oggi, domenica 14 agosto, nella chiesa copta di Abu Seifein, a Giza, alla periferia del Cairo, in Egitto. Ad annunciarlo una dichiarazione della Chiesa copta ortodossa, che cita fonti del Ministero della Salute locale. Secondo le prime indagini, l’incendio sarebbe avvenuto durante una funzione religiosa che aveva raccolto centinaia di fedeli, e sarebbe stato causato da un guasto elettrico.

    Credit: EPA/KHALED KAMEL | L’articolo continua sotto la foto

    Le fiamme e il fumo hanno provocato il panico dando luogo ad una fuga precipitosa e ad una calca, secondo quanto comunicato da fonti del ministero dell’Interno al quotidiano egiziano Al Ahram. L’incendio sarebbe stato riportato sotto controllo ma i vigili del fuoco stanno effettuando operazioni di raffreddamento che impediscono l’accesso alla chiesa, motivo per il quale si teme che il bilancio delle vittime potrebbe aggravarsi nelle prossime ore, quando l’ingresso nel luogo di culto sarà di nuovo possibile.

    Il presidente egiziano, Abdelfattah al-Sisi, ha espresso le condoglianze alle famiglie delle vittime “innocenti”. “Seguo da vicino gli sviluppi del tragico incidente nella chiesa… e ho ordinato a tutti gli apparati e istituzioni statali competenti di prendere tutte le misure necessarie, e di occuparsi immediatamente di questo incidente e dei suoi effetti, e di fornire tutte le cure mediche ai feriti”, ha detto il presidente.

    I copti (10 dei 103 milioni di egiziani) sono la più grande comunità cristiana del Medio Oriente. La minoranza ha subito attacchi e ha denunciato discriminazioni nel Paese a maggioranza musulmana, il più popoloso del mondo arabo. I copti hanno subito attacchi mortali di matrice islamista, in particolare dopo che Sisi ha rovesciato nel 2013 l’ex presidente islamista, Mohamed Morsi, con chiese, scuole e case bruciate.

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