Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Feci in piscina, carne cruda e piatti sporchi: l’hotel degli orrori in cui è morta la coppia di turisti britannici

    L'hotel Steigenberger Aqua Magic dove sono morti i due turisti inglesi. Credit: AFP/Getty

    Tanti vacanzieri si erano lamentati con il tour operator Thomas Cook delle condizioni pessime in cui versava l'hotel

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 29 Ago. 2018 alle 10:24 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:57

    Le condizioni igieniche dello Steigenberger Aqua Magic Hotel, il resort ​sul Mar Rosso di Hurghada dove la settimana scorsa due turisti britannici si sono ammalati e sono morti in poche ore in circostanze ancora da appurare, erano pessime.

    Più volte i vacanzieri si erano rivolti al tour operator britannico Thomas Cook lamentando le condizioni inaccettabili in cui versava il luogo in cui alloggiavano.

    Sporco, maleodorante e con un forte odore di fogna. Una decina di turisti aveva fatto presente al tour operator i disagi: la carne cruda e servita in piatti sporchi, le bevande in bicchieri non puliti.

    “Diversi turisti hanno sofferto di una diarrea così forte e incontrollabile che hanno defecato in piscina, per ben tre volte. A seguito di questi episodi la direzione dell’hotel non è intervenuta e non è riuscita a impedire agli altri ospiti della struttura di fare il bagno prima che le piscine fossero disinfettate”, ha detto un vacanziere al Guardian.

    Ma non solo: diverse persone hanno lamentato una forte emicrania, accompagnata da difficoltà respiratorie e liquido nei polmoni. Con molta probabilità i sintomi sono legati alla legionella, infezione che colpisce l’apparato respiratorio e trasmessa tramite acqua contaminata nebulizzata.

    Intanto il tour operator britannico ha comunicato che, insieme alla società alberghiera tedesca Steigenberger, stava già effettuando delle indagini urgenti sulle forniture di cibo e acqua e sui sistemi di climatizzazione della struttura.

    La figlia della coppia

    La polizia egiziana, senza nemmeno aspettare i risultati dell’autopsia sul corpo della donna, ha dichiarato che si sarebbe trattato di una “morte naturale”. Ma la figlia di John Cooper, 69 anni, e Susan, 63 anni, Kelly non crede affatto a questa tesi.

    Intanto le autorità egiziane negano l’esame autoptico sul corpo dell’uomo, perché per lui, dicono, “è stato chiaramente un attacco di cuore”.

    Kelly alloggiava in un’altra ala dell’albergo e sospetta che i genitori siano morti in seguito a un avvelenamento, dovuto forse al malfunzionamento nell’impianto di aria condizionata o al cibo.

    Ma il governatore di Hurghada, Ahmed Abdallah, respinge con fermezza questa ipotesi e al Times afferma: “Il sistema di climatizzazione dell’albergo è centralizzato e se ci fosse stato un problema avrebbe colpito tutti e 2.500 gli ospiti, e lo stesso vale per il cibo”.

    Per i funzionari al Cairo non ci sarebbero dubbi: John è morto di infarto, “nella sua stanza abbiamo trovato molte medicine, aveva diversi problemi di salute”.

    Susan invece, secondo il governatore, potrebbe aver avuto “uno shock neurologico o aver preso qualcosa”. Per entrambi comunque si parla di “insufficienza circolatoria e respiratoria”.

     

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version