Il Bataclan, la sala da concerti parigina che il 13 novembre 2015 era stata lo scenario di un attacco dell’Isis che aveva causato la morte di 93 persone, ha riaperto le sue porte ieri 12 novembre con un concerto di Sting, il cantautore britannico già leader dei Police.
L’ex frontman dei Police, 65 anni, è apparso sul palco tra gli applausi di centinaia di presenti, tra cui i familiari delle vittime e dei sopravvissuti, e ha promesso “Non ci dimenticheremo loro”, prima di chiedere un minuto di silenzio e infine iniziare il concerto per i presenti, tra cui molti sopravvissuti e familiari delle vittime.
Una nota stonata della serata è stata però quella che ha coinvolto due membri degli Eagles of Death Metal, ovvero la band statunitense che si trovava sul palco la sera degli attacchi, i quali sono stati allontanati dal concerto di riapertura da co-direttore del locale. Questo a seguito di un litigio dopo che il cantante della band Jesse Hughes aveva dichiarato alla tv statunitense all’inizio di quest’anno di aver avuto sospetti l’attacco fosse stato preparato con il sostegno della security del locale.
Uno dei responsabili del Bataclan, Jules Frutos, ha dichiarato all’agenzia AFP: “Sono venuti, e li ho cacciati. Ci sono cose che non si possono perdonare. Hanno cercato di entrare nel locale, ma sono persone non gradite qui. Non sono i benvenuti dopo quello che ha detto a proposito della sicurezza. Voglio dire, quest’uomo è solo un malato. Nient’altro”. Frutos ha anche detto che la band ha utilizzato quello che è successo al Bataclan per farsi “promozione”, sostenendo: “Chi li conosceva prima?”.
Il management della band ha dichiarato che il cantante Hughes era a Parigi con la famiglia, gli amici e alcuni fan per commemorare la “tragica perdita di vite umane verificatasi proprio davanti ai suoi occhi durante il suo spettacolo”.
Dopo le sue dichiarazioni sulla security, Hughes aveva chiesto scusa per aver suggerito che le guardie di sicurezza fossero complici nell’attacco, dichiarando “chiedo umilmente perdono al popolo francese, al personale e alla sicurezza del Bataclan, ai miei fan, alle famiglie, agli amici e a chiunque io abbia ferito o offeso con le accuse assurde che ho fatto”.