Un attentatore suicida e un’autobomba hanno colpito separatamente un sobborgo di Damasco uccidendo almeno otto persone e ferendone molte altre sabato 11 giugno 2016.
I media governativi hanno diffuso la notizia del duplice attentato nell’area di Sayeda Zeinab, dove si trova il santuario sciita più sacro della Siria che è stato oggetto di altri tre attentati nel corso di quest’anno. Tutti, compresi quelli di oggi, sono stati rivendicati dall’Isis.
Un religioso sciita ha riferito attraverso il canale televisivo governativo Ikhbariya che l’autobomba è esplosa non lontano dalla via di al-Taen dove si trova il santuario.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha detto che il bilancio delle vittime è di almeno 20 morti tra cui 13 civili.
La zona è pesantemente presidiata ed è la roccaforte della milizia sciita libanese Hezbollah, che combatte a fianco del regime di Damasco.
Migliaia di reclute sciite irachene e afghane sono arrivate in Siria come volontari per sostenere il presidente Bashar al-Assad e convergono su Sayeda Zeinab, che dicono di voler difendere dagli estremisti sunniti.