Il parlamento russo ha approvato in maniera definitiva, con 380 voti a favore e tre contrari, il disegno di legge che depenalizza la violenza domestica venerdì 27 gennaio 2017. Prima di entrare a far parte del corpus legislativo l’iniziativa dovrà passare in senato e poi essere sottoscritta dal presidente Vladimir Putin.
La bozza di legge, proposta dalla deputata Yelena Mizulina, declassa i maltrattamenti familiari da reati penali a reati amministrativi. Un cittadino coinvolto per la prima volta come colpevole in un reato legato alla violenza domestica non sarebbe più giudicato in base al codice penale, ma pagherebbe soltanto una multa di 500 dollari o farebbe servizio presso una comunità. Se il reato fosse invece reiterato, sarebbe presa in considerazione una pena detentiva.
“Le pene per i reati non dovrebbero essere in contraddizione con il sistema di valori della società”, ha detto la deputata Mizulina al Moscow Times in merito alla legge. “Nella cultura tradizionale russa, le relazioni padre-figlio sono costruite in base all’autorità dei genitori. Le leggi dovrebbero sostenere queste tradizione famigliari”.
Secondo quanto riporta la Bbc, i dati ufficiali sulla violenza domestica in Russia sono limitati, ma le stime sulla base di studi regionali suggeriscono che circa 600mila donne russe subiscano abusi fisici e verbali tra le mura domestiche, e che ogni anno siano 14mila le persone che perdono la vita a causa delle violenze inflitte da mariti o partner, quasi 40 al giorno.
Anche le Nazioni Unite hanno in passato criticato la nazione per la sua incapacità di promuovere i diritti delle cittadine, sostenendo la necessità di adottare una legislazione in difesa delle donne, così come di istituire centri di supporto per le vittime di violenza domestica.
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