Drone Usa abbattuto Iran – Il 20 giugno l’Iran ha abbattuto un drone statunitense nello stretto di Hormuz, più precisamente nello spazio aereo iraniano, secondo quanto riferito da Teheran.
La vicenda ha innescato un duro botta e risposta tra le parti coinvolte, fino alla decisione arrivata nella notte da parte degli Usa di attaccare basi militari iraniane. Il presidente Trump avrebbe deciso all’ultimo di non procedere con l’operazione militare, anche se non è chiaro il perché.
Durante un colloquio con l’ambasciatore svizzero Markus Leitner, il viceministro degli Esteri Abbas Araghchi ha affermato che “alcune parti dei rottami sono state recuperate nelle acque territoriali dell’Iran”, violando i regolamenti internazionali. Teheran “non cerca la guerra e il conflitto nel Golfo Persico” ma “non esiterà per un momento a difendere con decisione il suo territorio da qualsiasi aggressione”.
La stessa tesi è stata ribadita dal portavoce del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Mousavi: “La violazione illegale e l’invasione dei cieli del Paese da parte di nessun oggetto volante straniero”. Per l’Iran infatti il drone aveva invaso lo spazio aereo del paese, anche se Washington ha contraddetto le affermazioni di Teheran affermando che si trovava nello spazio aereo internazionale sullo stretto di Hormuz.
Intanto l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite, Majid Takht-e Ravanchi ha inviato una lettera al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres in cui spiegava i dettagli dell’abbattimento del drone americano e indicandone l’esatta posizione del velivolo quando è stato colpito. ”
Non cerchiamo la guerra ma ci difenderemo da ogni aggressione”, ha ribadito il diplomatico.
Poco prime le presunte coordinate esatte del mezzo al momento dell’abbattimento erano state rese note su Twitter anche dal ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif.