Il primo ministro del Regno Unito David Cameron ha reso noto che due cittadini britannici arruolati nell’esercito dello Stato Islamico sono stati uccisi in Siria da un drone della Raf (Royal Air Force), l’aeronautica militare britannica.
La conferma è arrivata dal premier britannico in un intervento alla Camera dei comuni il 7 settembre 2015, durante il quale è stata messa in primo piano la questione della crisi siriana.
Reyaad Khan, un ventunenne di Cardiff, Ruhul Amin, un ventiseienne di Aberdeen e un terzo estremista il cui nome è ancora sconosciuto sono stati uccisi da un drone il mese scorso, mentre si trovavano a bordo di un veicolo a Raqqa, città nel nord della Siria e considerata la capitale dello Stato Islamico.
Un altro cittadino britannico di 21 anni proveniente da Birmingham simpatizzante dell’Isis sarebbe stato ucciso invece da parte di un raid dell’esercito statunitense sempre in Siria.
Secondo Cameron, i due estremisti islamici uccisi rappresentavano un pericolo per il Regno Unito in quanto stavano progettando alcuni attacchi “barbarici” contro il Paese. Di conseguenza, questa azione militare sarebbe un atto di “autodifesa” che rientra completamente all’interno dei parametri della legge britannica, ha sostenuto il primo ministro.
La dichiarazione di Cameron conferma quindi quello che è il primo intervento militare da parte del Regno Unito in Siria, nonostante nel 2013 il parlamento britannico avesse votato contro un intervento armato in territorio siriano. In precedenza, l’aeronautica militare britannica aveva condotto raid aerei solamente in Iraq.