A Dresda è “Stato d’emergenza nazismo”.
La decisione è arrivata con il voto approvato dalla maggioranza del Consiglio comunale di Dresda, con una delibera criticata come meramente simbolica e lessicalmente sbagliata dal partito cristiano-democratico (Cdu), che non l’ha votata. Lo riferisce l’agenzia Dpa.
La risoluzione della città capoluogo della Sassonia motiva il ‘Nazinotstand’ con il fatto che “atteggiamenti e azioni antidemocratici, anti-pluralisti, contrari all’umanità e di estrema destra che arrivano fino alla violenza vengono apertamente alla luce a Dresda in maniera sempre più forte”.
La città della ex Ddr si impegna perciò a rafforzare la quotidiana cultura democratica e a proteggere meglio minoranze e vittime di violenza di destra.
L’atto è stato votato da Verdi, post-comunisti (Linke), Liberali (Fdp) e socialdemocratici (Spd) mentre a parlare di “mera politica dei simboli” ed “errore linguistico” è stato il partito cristiano-democratico (Cdu) di Angela Merkel.
Ad agosto, decine di migliaia di persone provenienti da tutto il Paese si erano radunate a Dresda per protestare contro i movimenti populisti e di estrema destra che hanno visto una crescita negli ultimi anni.
Migliaia di persone erano volute scendere in strada per difendere la tolleranza e la diversità, in quella che in molti avevano definito come la più grande manifestazione che Dresda abbia visto dall’unificazione della Germania.
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