Quando Yassin e la sua famiglia arrivarono a Knoxville, negli Stati Uniti, non avevano nulla. Fuggiti dalla Siria nel 2011, si ritrovarono senza casa, senza parenti, senza amici o conoscenti a cui poter chiedere aiuto nella loro nuova città. La vita del rifugiato, racconta Yassin nel breve documentario, è dura.
Yassin non poteva lavorare e non conosceva nemmeno la lingua. Il primo posto dove si recò fu la moschea locale, nella quale gli offrirono di provvedere periodicamente a un pasto per lui e la sua famiglia, ma lui non volle accettare. Yassin voleva lavorare e il suo sogno era quello di poter vendere falafel, cucinati da lui, per portare la cultura e la gastronomia della Siria negli Stati Uniti.
Si mise a venderli proprio davanti alla moschea, ogni giorno, per due anni. Furono proprio i fedeli a decidere di radunare il denaro che sarebbe servito a Yassin per aprire un posto tutto suo, dove poter cucinare e vendere i suoi falafel. Oggi il locale di Yassin non è solo un luogo di ristoro, ma un punto di incontro per tutti coloro che rifiutano ogni forma di discriminazione e sognano un’America multiculturale e tollerante.
Di seguito, la storia di Yassin, nel commovente documentario, di Malcolm Pullinger e Mohammad Gorjestani.
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