Dopo il voto che ha decretato la vittoria del Leave nel referendum sulla Brexit (riassunto), la Spagna vede la possibilità di una storica svolta politica a Gibilterra più vicina che mai e rivendica la sovranità condivisa tra Madrid e Londra.
Gibilterra è un territorio d’Oltremare del Regno Unito e il suo destino europeo era strettamente legato all’esito del voto.
Spagna e Regno Unito si contendono questa striscia di terra strategica all’ingresso del Mar Mediterraneo, e confinante con la comunità autonoma spagnola dell’Andalusia, sin dal Settecento, quando Madrid la cedette a Londra con il trattato di Utrecht (1713).
Nonostante ciò, la Spagna non ha mai esplicitamente riconosciuto la sovranità britannica su Gibilterra, ritenendo il trattato un anacronismo dell’era coloniale.
La spinta di Madrid a ridiscutere i termini della politica gibilterrina è dovuta soprattutto ai risultati locali: qua, i proeuropeisti hanno vinto con il 96 per cento delle preferenze. Gli abitanti di Gibilterra adesso hanno paura che, con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, i confini con la Spagna vengano chiusi.
Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel García Margallo ha quindi sfruttato la situazione e la mattina del 24 giugno, il giorno dopo il voto, ha dichiarato: “la co-sovranità su Gibilterra è più vicina che mai. La bandiera spagnola è vicina a sventolare sulla rocca, ma ciò non vuol dire che stia festeggiando per questa situazione”.
Già nei giorni scorsi, il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy aveva affermato che la Spagna continuava a considerare Gibilterra parte del suo territorio.
In un momento drammatico per il continente, all’insegna dell’instabilità politica, anche i nazionalismi meno attesi iniziano da subito a prendere forma.