Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato nella serata di giovedì 30 marzo la costruzione di un nuovo insediamento in Cisgiordania, il primo dopo 20 anni. Sorgerà vicino a quello già esistente di Shiloh e sarà destinato a 2mila persone.
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La decisione è stata presa per mantenere la promessa fatta dal premier Benjamin Netanyahu ai residenti di Amona, sgomberati circa due mesi fa su decisione della Corte suprema perché l’edificazione era avvenuta su terreni privati palestinesi.
Secondo i media locali, Israele limiterà comunque la costruzione di nuove case agli insediamenti già esistenti in Cisgiordania o in aree adiacenti. Così il premier Benyamin Netanyahu vorrebbe esprimere un atto di “buona volontà” verso l’amministrazione statunitense.
Secondo Haaretz, Netanyahu ha detto durante la riunione del gabinetto di sicurezza che la decisione risponde alle riserve di Trump sulle colonie, adottando così unilateralmente una politica di restrizione delle costruzioni di nuove case. Limitandole cioè alle aree già sviluppate degli attuali insediamenti.
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