“Si parla poco di uomini imprigionati da stereotipi di genere. Eppure lo sono, e soltanto quando si libereranno da questi pregiudizi le cose cambieranno anche per le donne, come conseguenza naturale.
Se gli uomini non dovranno essere aggressivi per essere accettati, le donne non si sentiranno costrette a essere sottomesse. Se gli uomini non saranno obbligati ad avere il controllo, le donne non dovranno essere controllate.
IL VIDEO DI EMMA WATSON ALLE NAZIONI UNITE
Se smetteremo di definirci in base a quello che non siamo, definendoci piuttosto per quello che siamo, saremo tutti più liberi. Questa è l’essenza della campagna “He For She” (Lui per Lei). È una campagna per la libertà.”
L’attrice britannica Emma Watson è ambasciatrice di buona volontà per UN Women, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei diritti delle donne. Il suo discorso alle Nazioni Unite ha segnato l’inizio della campagna He For She.
Nel discorso la Watson ha parlato di femminismo, di uguaglianza di genere e degli stereotipi dentro cui lei stessa si è vista ingabbiata. Ma se negli anni passati le campagne femministe sono state accusate di essere ideate da donne e dedicate solo a un pubblico femminile, la Watson affronta il tema con tutt’altro approccio. Sono gli uomini il fulcro del suo discorso.
“Lottare per i diritti delle donne è diventato sinonimo di odiare gli uomini. Se c’è una cosa che so di sicuro, è che questo deve cambiare”, ha detto la Watson, invitando il pubblico a unirsi a una battaglia che riguarda le donne tanto quanto gli uomini.
“Voglio che gli uomini indossino questo mantello. Affinché le loro figlie, sorelle e madri siano libere dai pregiudizi, ma anche affinché i loro figli maschi possano sentirsi vulnerabili e umani – per rivendicare quelle parti di sé che hanno abbandonato e vivere così una versione più vera e completa di se stessi”, ha detto la Watson.
Riferendosi alla sua esperienza personale, l’attrice ha ricordato come lei stessa, pur essendo fortunata per essere nata in un Paese (la Gran Bretagna) che rispetta le donne, ha dovuto assistere e sottostare a una serie di disuguaglianze.
“Ho iniziato ad avere dubbi sugli stereotipi di genere a otto anni, sentendomi confusa quando mi definivano prepotente se chiedevo di dirigere le recite scolastiche. Se a farlo erano i ragazzi, a loro non veniva detto altrettanto. Ma anche quando, a 14 anni, ho iniziato a essere ‘sessualizzata’ da una parte della stampa. E anche quando a 15 anni le mie amiche femmine avevano smesso di fare sport per non apparire troppo muscolose. Oppure quando, a 18 anni, i miei amici maschi non riuscivano a esprimere i propri sentimenti.”
“Finora ho visto che il ruolo di mio padre viene sottovalutato dalla società rispetto a quello di mia madre, sebbene da piccola avessi bisogno di lui tanto quanto di lei. Ho visto giovani ragazzi che soffrono di disturbi psichici e che non riescono a chiedere aiuto, per paura che questo li faccia sembrare meno ‘uomini’.
Nel Regno Unito i suicidi sono la principale causa di morte per gli uomini dai 20 ai 49 anni: più delle morti per incidente, cancro o malattie cardiache. Ho visto uomini resi fragili e insicuri per colpa del senso distorto della definizione di uomo di successo. Nemmeno gli uomini godono della parità di genere.”
La campagna He For She, a cui ha aderito anche il segretario generale dell’Onu Ban ki-moon, incoraggia gli uomini di tutto il mondo a denunciare le disuguaglianze di genere e partecipare in prima linea. Nel sito della campagna si può controllare con una mappa interattiva quanti uomini di ogni Paese hanno già aderito.
Qui il testo completo del discorso.
In seguito al suo discorso alle Nazioni Unite, Emma Watson è stata minacciata da alcuni hacker di 4chan, che hanno avvertito l’attrice di voler pubblicare alcune foto di lei nuda.
Alcune settimane fa nel sito – una piattaforma web in cui gli utenti possono postare video e immagini senza alcuna censura – sono apparse le foto di Jennifer Lawrence e Kate Upton.