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    La donna accusata di aver ucciso Kim Jong-nam credeva di partecipare a un reality show

    L'indonesiana Siti Aisyah è stata pagata 90 dollari per partecipare a quello che lei credeva fosse "uno scherzo"

    Di TPI
    Pubblicato il 25 Feb. 2017 alle 12:56 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:17

    La donna indonesiana arrestata per la morte di Kim Jong-nam, il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un, è stata pagata 90 dollari per partecipare a quello che lei credeva fosse “uno scherzo”.

    La donna credeva di partecipare a uno scherzo in un reality show. Lo riferisce l’ambasciata d’Indonesia in Malaysia.

    Il viceambasciatore Andriano Erwin ha incontrato il 25 febbraio 2017 Siti Aisyah, la 25enne arrestata insieme a una donna vietnamita la scorsa settimana.

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    Secondo l’accusa della polizia malese, Aisyah ha strofinato gas nervino sul viso del fratellastro del leader di Pyongyang, provocandone la morte. L’agente VX, che secondo i test è stato la causa della morte dell’uomo, è un agente tossico riconosciuto come arma di distruzione di massa dalle Nazioni Unite.

    Lunedì 13 febbraio 2017 il fratellastro di Kim Jong-un è stato ucciso all’aeroporto di Kuala Lumpur, in Malesia. Kim Jong-nam, 45 anni, era il primogenito del leader nordcoreano e avrebbe dovuto essere il suo successore.

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