Una donna transessuale rifugiata arrivata in Turchia dalla Siria a causa della guerra è stata uccisa nella sua abitazione di Istanbul il 17 dicembre 2016. La notizia è stata diffusa da Kaos GL, un’associazione Lgbt di Ankara.
Sendi, questo il nome della vittima, si prostituiva ed è stata presumibilmente accoltellata a morte da un cliente, nel quartiere di Cihangir.
Quello che è stato definito un omicidio motivato da transfobia e xenofobia, non ha un colpevole e nemmeno un sospetto dato che le autorità hanno riferito di non aver individuato sulle immagine catturate dalle telecamere di sorveglianza nelle vicinanze alcun possibile indiziato.
Gli amici della vittima hanno chiesto di trasferire il cadavere di Sendi a Yenibosna per sottoporlo a un esame autoptico ma le autorità hanno rifiutato di consegnare loro i suoi resti. Secondo le persone che hanno visto il corpo della donna, Sendi era irriconoscibile, come se su di lei fosse stata sfogata una violenza inaudita.
Un attivista Lgbt turco, Kivilcim Arat, che conosceva la vittima, ha detto che Sendi aveva perso la famiglia nella guerra in Siria e che lavorava in un bar nei pressi di piazza Taksim.
“Abbiamo condotto delle interviste con più di 15 donne transessuali siriane rifugiate in Turchia. Sendi era una di loro. Tutte hanno lamentato di subire le stesse due cose: l’attenzione particolare della polizia e forme di violenza sociale”, ha riferito Arat.