Secondo il quotidiano britannico The Times, una donna sterile ha dato alla luce un bambino grazie a una nuova e controversa tecnica di fecondazione in vitro, in Ucraina.
I medici di Kiev hanno utilizzato il metodo chiamato trasferimento nucleare: hanno fecondato l’ovulo materno con lo sperma paterno e hanno trasferito i geni così combinati nell’ovulo di una seconda donna.
La bambina nata il 5 gennaio 2017 ha quindi il DNA di ben tre genitori, anche se quello della donatrice estranea alla coppia è minimo, ma non è un caso unico.
Anche una coppia giordana era ricorsa a un diverso metodo di fecondazione in vitro “trigenitoriale” in Messico.
La medicina ha sviluppato tecniche di fecondazione in vitro che utilizzano il DNA di tre persone per aiutare le coppie che rischiano di trasmettere gravi difetti genetici a concepire bambini sani.
Questa volta, tuttavia, la coppia che si è rivolta alla clinica Nadiya di Kiev non voleva evitare una malattia mitocondriale. Semplicemente, non poteva avere bambini.
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Anche una seconda coppia in una situazione simile a quella della prima e trattata dallo stesso medico, Valery Zukin, darà alla luce un figlio ai primi di marzo grazie alla stessa tecnica.
Ma il metodo dei tre genitori è nuovo e attira dilemmi etici, benché in diversi paesi, incluso il Regno Unito, sia perfettamente legale o quanto meno non esplicitamente proibito, come in Messico.
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