Una donna di 31 anni è stata arrestata dalla polizia con l’accusa di staliking. Jacquelyn Ades, questo il suo nome, secondo quanto ricostruito dalla polizia americana avrebbe inviato ben 159 mila messaggi di testo a un uomo dopo essere stata respinta.
La donna inoltre avrebbe fatto irruzione in casa della vittima, usato il suo bagno per fargli dispetto, e infine si sarebbe presentata sul posto di lavoro dell’uomo spacciandosi per la moglie.
La polizia, dopo aver raccolto qualche prova, l’ha quindi arrestata a Phoenix (città in cui vive e lavora come estetista) lo scorso maggio. Durante la perquisizione è stato poi trovato un grosso coltello da cucina occultato nell’auto della donna. Il perché fosse lì è facile immaginarlo.
Ma come sono andate le cose? Inizialmente, Jacquelyn Ades, dalla Florida, aveva inviato alla vittima 65 mila messaggi in dieci mesi. Numero enorme che poi è lievitato ad almeno 159 mila sms.
Messaggi d’amore? Non proprio. Molti sms avevano toni minacciosi: “Non cercare mai di lasciarmi… Ti ucciderò… Non voglio diventare un’assassina”. E ancora: “Preparerò il sushi con i tuoi reni e userò le ossa delle tue mani come bacchette”.
Ades – secondo quanto ricostruito dalla polizia – avrebbe iniziato a perseguitare l’uomo, conosciuto su un sito di appuntamenti e poi incontrato di persona, dopo che la vittima (amministratore delegato di una società di prodotti per la cura della pelle il cui nome non è stato svelato) gli aveva comunicato di non voler continuare la frequentazione. Un rifiuto che – evidentemente – la donna non ha preso affatto bene.
Jacquelyn Ades, dallo scorso maggio, è in carcere in attesa di processo con l’accusa di stalking. Una volta in manette la donna avrebbe detto alle autorità di essere al corrente del fatto che la vittima non volesse proseguire la frequentazione e che non voleva ferirlo o mettergli paura, ma che si sarebbe trattato solo di messaggi “divertenti. Qualcun altro dovrebbe amarlo – le parole di Jacquelyn -. Ha così tanto da amare. Lui è così carino. Non posso credere di averlo spaventato”.
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