Una donna canadese è stata trovata colpevole lunedì 6 febbraio 2017 di aver nascosto i corpi senza vita di sei bambini. I cadaveri dei neonati sono stati rinvenuti nell’ottobre del 2014 dagli impiegati incaricati di ripulire un ripostiglio preso in affitto presso un deposito U-Haul a Winnipeg, nella provincia di Manitoba, e avevano immediatamente allertato le autorità.
Erano stati rinvenuti sei feti completamente o quasi completamente formati e in diversi stadi di decomposizione. Subito dopo il ritrovamento, era stata arrestata la presunta madre Andrea Giesbrecht. Gli inquirenti non erano stati in grado di determinare la causa della morte dei neonati, né se qualcuno di loro fosse nato vivo.
Il giudice Murray Thompson, nel leggere il verdetto, ha però dichiarato che “le prove mediche, sia statisticamente che riguardo ognuno dei bambini, fanno ritenere che probabilmente sono nati vivi”. Thompson ha aggiunto che non vi è alcun dubbio che la donna abbia nascosto di essere incinta e il parto dei sei bambini.
Dalle sue cartelle cliniche, infatti, non risulta alcuna gravidanza. “Non c’è nulla che suggerisca che vi siano state delle complicazioni durante la gestazione. Tutte le sue azioni conducono a una sola conclusione: che Giesbrecht era consapevole che questi bambini erano probabilmente venuti al mondo vivi e voleva nasconderne la nascita”. Nel ripostiglio sono stati trovati anche giochi, abiti per neonati e bambini e coperte.
Non è ancora stata stabilita alcuna data per la sentenza, ma Giesbrecht rischia fino a 12 anni, due per ogni corpo nascosto.
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