Pochi giorni fa, la fotografia di una donna in bicicletta che mostrava il dito medio verso il corteo di automobili presidenziali che stava scortando Donald Trump fuori dal Trump National Golf Club sul fiume Potomac, in Virginia, ha fatto il giro del mondo, diventando un simbolo dello scontento diffuso nei confronti dell’inquilino della Casa Bianca, la cui popolarità a pochi mesi dall’insediamento è ai minimi storici.
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Un gesto forte che è costato caro alla sua autrice, la cinquantenne Juli Briskman. L’azienda per cui lavorava da sei mesi come specialista di marketing e comunicazione, la Akima, ha infatti deciso di licenziarla perché la foto, utilizzata dalla stessa donna come immagine profilo sui suoi account social, va contro le regole aziendali che vietano la diffusione di immagini oscene da parte dei dipendenti.
Un provvedimento duro che è stato contestato da Briskman, in quanto né su Facebook, né su Twitter c’erano riferimenti al suo ruolo nell’azienda. Oltre a questo, l’ex dipendente della Akima ha fatto riferimento al caso di un suo ex collega che, nonostante la pubblicazione di insulti, è stato semplicemente ripreso dalla ditta, che spesso partecipa a gare d’appalto indette dal governo.
Il licenziamento è stato criticato anche da tanti utenti sui social, che considerano la decisione dei dirigenti della Akima uno schiaffo alla libertà di pensiero e al primo emendamento della Costituzione statunitense.
Nonostante tutto, Juli Briskman ha detto di non essersi pentita affatto del gestaccio nei confronti di Donald Trump. Al contrario, è felice di essere diventata un simbolo della protesta dei suoi oppositori: “Sono arrabbiata e inorridita per come vanno le cose nel nostro paese al giorno d’oggi. Quella che ho avuto è stata un’opportunità per far sentire il mio dissenso”.
Pochi giorni dopo lo scatto, immortalato lo scorso 28 ottobre dal fotoreporter di Afp Brendan Smialowski, Briskman aveva detto all’Huffington Post: “Mentre l’auto di Trump mi passava accanto mi sono sentita ribollire il sangue. Ho pensato ai beneficiari del Daca, all’Obamacare e al fatto che solo un terzo della popolazione di Porto Rico abbia la corrente elettrica. E ho pensato che lui si trovava per l’ennesima volta in quel dannato campo da golf”.