Austria, donna fatta a pezzi | Cadavere ritrovato in un lago | Alcuni resti anche nel frigo dell’assassino | Storia
Un giallo durato oltre un mese, con i resti di un cadavere ritrovati in un lago, l’individuazione del possibile colpevole e infine, in questi giorni, la macabra scoperta nella sua abitazione.
In Austria potrebbe essere stato risolto un complesso caso di cronaca iniziato nei primi giorni di aprile, quando nel Neusiedler See, un grande lago al confine con l’Ungheria, un pescatore aveva ritrovato il busto di una donna che galleggiava sull’acqua.
Da lì sono partite le ricerche per capire cosa fosse successo, e grazie al fiuto dei cani poliziotto, gli inquirenti in pochi giorni hanno fatto irruzione in un capanno situato sulle rive del lago, dove sono stati rinvenuti altri resti della vittima.
Il capanno apparteneva a un uomo austriaco di 63 anni, con pesanti precedenti penali e uscito di prigione nel 2016 dopo aver scontato 20 dei 30 anni a cui era stato condannato.
La polizia ha quindi fatto irruzione nell’appartamento dell’uomo, a Vienna, trovandovi tracce del DNA della vittima ma, soprattutto, alcuni pezzi di cadavere congelati in frigorifero.
L’uomo inizialmente ha negato le sue responsabilità, ma messo alle strette dagli inquirenti ha poi confessato il delitto, spiegando anche di aver conservato in frigo i resti del cadavere con l’intento di mangiarseli.
La confessione ha reso possibile ricostruire la dinamica del delitto: il 63enne avrebbe incontrato la donna, probabilmente una prostituta di origini slovacche, nella stazione centrale di Vienna, invitandola a casa sua.
Nell’abitazione dell’uomo sarebbe poi scoppiata una lite per motivi non ancora chiari, conclusasi con l’omicidio della donna.
A quel punto l’assassino ha smembrato il cadavere: alcuni pezzi li ha depositati nel frigorifero per cibarsene, altri li ha trasportati nel capanno in riva al lago, altri ancora ha cercato di occultarli facendoli affondare nel lago stesso.
Come detto, però, il busto della vittima è riemerso ed è stato trovato dal pescatore. Gli inquirenti stanno ancora cercando alcune parti del corpo della donna, che al momento non sono state ritrovate.
Nemmeno l’identikit della vittima è ancora certo, né l’assassino ha potuto fornire chiarimenti in merito, dal momento che aveva conosciuto la donna solo poco prima di ucciderla.
Al momento, dalle ricostruzioni fatte sulla base dei resti ritrovati, si ipotizza che possa trattarsi di una rgazza tra i 20 e i 30 anni, alta circa 160 centimetri.